Vittoria per il centrodestra con Renato Schifani, al secondo posto Caterina Chinnici, al terzo Cateno De Luca: questo l’esito del sondaggio diffuso nelle scorse ore, in merito alle elezioni regionali del prossimo 25 settembre 2022. Risultato che non convince, però, Sud chiama Nord. L’ex sindaco di Messina e Ismaele La Vardera contestano quindi l’indagine, e parlano di una «palese violazione alle norme sulla par condicio elettorale ed un tentativo di esercitare una illegittima interferenza».
Facciamo un passo indietro. Nella giornata di ieri la Mediaset ha diffuso un sondaggio commissionato da Rti e realizzato da Tecnè srl, dal titolo “Verso le Regionali Sicilia”. Leggendo la scheda informativa riportata sul sito Sondaggi politico elettorali l’indagine è stata fatta tra il 26 e il 28 agosto 2022 sull’intero territorio regionale siciliano, su un campione di 2.000 intervistati stratificati per provincia e ampiezza centri. Margine di errore +/- 2,2%. Tutte le informazioni sul sondaggio sono disponibili a questo link.
L’esito del sondaggio sulle elezioni regionali è il seguente:
- Renato Schifani (cdx) min 38% max 42%;
- Caterina Chinnici (csx) min 27% max 31%
- Cateno De Luca (indipendente) min 12% max 16%
- Nuccio Di Paola (M5S) min 8% max 12%;
- Gaetano Armao (terzo polo) min 3% max 5%
- altri min 2% max 4%.
Sondaggio sulle elezioni regionali, De Luca: «È falsato»
Secondo l’ufficio legale di Sud chiama Nord, il sondaggio non sarebbe stato pubblicato correttamente: «La legge 28/2000 – scrive il movimento – prevede, art. 8 comma 3 prevede che i risultati dei sondaggi realizzati al di fuori del periodo di cui al comma 1 (cioè prima dei 15 giorni antecedenti la data delle votazioni) possano essere diffusi soltanto se accompagnati dalle seguenti indicazioni: a ) soggetto che ha realizzato il sondaggio; b) committente e acquirente; c) criteri seguiti per la formazione del campione; d) metodo di raccolta delle informazioni e di elaborazione dei dati; e) numero delle persone interpellate e universo di riferimento; f) domande rivolte; g) percentuale delle persone che hanno risposto a ciascuna domanda; h) data in cui è stato realizzato il sondaggio. Indicazioni delle quali è responsabile il soggetto che ha realizzato il sondaggio, e se contestualmente resi disponibili, nella loro integralità e con le medesime indicazioni, su apposito sito informatico, istituito e tenuto a cura del Dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. In primo luogo, questo sondaggio non risulta essere stato pubblicato sul sito www.sondaggipoliticoelettorali.it».
Attualmente, come abbiamo visto, il sondaggio è online sul sito cui fa riferimento la nota, con la data del 30 agosto. Si può presumere che al momento in cui è stata scritta la nota stampa non lo fosse, ma vi fossero solo i due riguardanti le elezioni politiche.
La Vardera: «Rti appartiene al gruppo Berlusconi»
Il presidente di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera, evidenzia però una seconda questione: «C’è più di un aspetto che non torna in questa storia – afferma. Il soggetto committente del sondaggio, ad esempio sarebbe la RTI ed il sondaggio risulta essere stato realizzato dalla Tecnè Srl, considerato che Schifani è di Forza Italia e che RTI appartiene al gruppo Berlusconi, il cui capostipite è il leader politico di Forza Italia risulta evidente che un simile sondaggio, anche in considerazione delle palesi violazioni di legge sulla disciplina che regola in sondaggi, costituisce una palese violazione alle norme sulla par condicio elettorale ed una tentativo di esercitare una illegittima interferenza sulla formazione del libero convincimento degli elettori».
Di Paola (M5S): «I nostri sondaggi dicono altro»
A margine, a contestare il sondaggio è anche il candidato alla presidenza della Regione Siciliana del Movimento 5 Stelle (M5S), Nuccio Di Paola: «Siamo il primo partito, lo dicono sondaggi interni. Fino al 23 settembre 4 eventi al giorno coi siciliani per convincerli a stare dalla parte giusta. E fra 15 giorni arriva Conte».
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