L’onorevole Beppe Picciolo lancia un appello ai Direttori generali del Piemonte-Papardo e de Irccs “Bonino Pulejo”, e avanza quella che definisce «una proposta di buonsenso, che permetterebbe di ripristinare a pieno regime il punto nascita al Papardo, salvando comunque l’ospedale Piemonte dal quasi certo oblio».
«La soluzione – afferma il presidente del Patto dei democratici per le riforme – è sotto gli occhi di tutti, dobbiamo solo fare sistema per salvare le strutture già esistenti, che non vanno né chiuse né ridimensionate ma semplicemente specializzate».
Ecco dunque la proposta del deputato regionale del Pdr: «L’idea forte è quella di inserire a pieno titolo nel sistema sanitario messinese l’istituto Ircss “Bonino Pulejo” attribuendo gli 80 posti letto disponibili dell’Irccs, già programmati, per la lungo degenza di neurologia al Piemonte. Con questo “accorpamento” si potrebbe dar vita ad una “stroke unit” proprio al Piemonte, che, mantenendo un Pronto Soccorso pienamente a norma e la dotazione organica dei posti letto attualmente in dotazione, sarebbe in grado di garantire tempestività per il trattamento dei primi interventi per le patologia più rischiose (quali ictus e patologie cardiovascolari e neurologiche) mentre, avvenuta la stabilizzazione si darebbe seguito al trattamento super specialistico degli interventi eseguiti smistando i pazienti al Papardo o Policlinico, in caso di patologie cardiocircolatorie di competenza interventistica, o al Neurolesi per tutto quanto concerne la neurologia degli stadi comatosi o vegetativi».
La Stroke Unit, infatti, è un reparto speciale, dedicato alle malattie cerebrovascolari, che prevede un’unità di ricovero con 4-15 letti dedicati ai pazienti con ictus. Spesso afferisce ai reparti di Neurologia (l’ 87% delle unità censite allo studio Prosit), in altri casi è all’ interno dei reparti di Emergenza. Nella Stroke Unit si deve poter avere una diagnosi accurata in tempi brevi: è perciò necessario sottoporre velocemente il paziente ad esami come TAC, doppler, risonanza magnetica, analisi di laboratorio e cardiologiche. Altrettanto essenziale è il monitoraggio del paziente attraverso il controllo dei parametri vitali.
«Il Piemonte — spiega —, in questa logica, diverrebbe il fulcro del primo soccorso cittadino e anche per quanto concerne tutto il sistema di day hospital ambulatoriale, incluse ostetricia e ginecologia, e ciò garantirebbe una corretta programmazione dei parti nei due centri specializzati della città che resterebbero il Policlinico per la zona sud ed il Papardo, adeguatamente potenziato ed integrato in parte dal personale in atto operante al Piemonte, per la zona nord».
«L’importanza dell’istituto Bonino Pulejo in questo piano integrato sanitario per Messina – ha precisato Picciolo – si capisce dai numeri e dalla qualità degli operatori del Centro Neurolesi che, nella dotazione attuale, dispone di altissime professionalità perfettamente integrabili con il progetto di “stroke unit” dell’Ospedale Piemonte, nonché dalla facilità di accesso ai fondi di ricerca e programmazione ministeriali di cui l’Ircss è diretto interlocutore istituzionale».
«Sono convinto – conclude – che questa minirivoluzione sanitaria sia quella più opportuna per la nostra comunità che, ribadisco, ha bisogno di fare sistema utilizzando l’ottimale già esistente, migliorando le prestazioni e sforzandosi, ognuno per la propria parte, di rinunciare ad effimere rendite di posizione, politiche e lavorative , acquisite negli anni; posizioni ormai prive di valore perché non funzionali ai nuovi programmi sanitari nazionali che puntano invece ad una sanità di livello super specialistica, ponendo davvero fine ai viaggi della speranza».
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