La strada per la sfiducia è lunga e tortuosa, e per mettere d’accordo 27 teste ce ne vuole. L’aveva aperta il consigliere comunale Piero Adamo, lo scorso settembre, quando in una conferenza stampa targata “Vento dello Stretto” ha elencato ben venti motivi per mandare a casa Accorinti e la sua Giunta. A più di un mese di distanza, Zuccarello, Sindoni, Russo e Scuderi riaprono il discorso, presentando questa volta un documento ufficiale firmato da un notaio con il quale mettere in moto il processo per defenestrare il sindaco scravattato.
Finora sono solo 4 firme a certificare un atto che comunque non ha alcuna valenza amministrativa. Occorrono infatti almeno 16 adesioni per sottoporre la mozione di sfiducia all’intero Consiglio. Se da un lato lo stesso Piero Adamo si è detto pronto a mettersi in lista, i commenti a caldo di alcuni componenti dell’Aula vanno in tutt’altra direzione. L’iniziativa di Zuccarello e company (che hanno comunque compiuto pubblicamente un atto di responsabilità) rischia di restare un tentativo isolato o peggio ancora un buco nell’acqua.
Il capogruppo Pd, Paolo David, ha inizialmente seguito la conferenza stampa odierna, ma ha poi deciso di allontanarsi. Il Partito Democratico si è riunito stamane, affidando la propria posizione alle parole del commissario Ernesto Carbone. “Ho sentito stamani il capogruppo del Pd e con lui abbiamo concordato di non dare seguito alle velleità di quattro personaggi in cerca di autore. Il partito democratico in queste ore ha il dovere di porsi responsabilmente a sostegno di questa città e di vigilare affinchè il sindaco e la sua giunta inizino davvero a cambiare le cose in una Messina già colpita dalle emergenze di questi giorni. Nessuno – continua Carbone- siede a palazzo Zanca per vivacchiare. E men che meno lo fa il Partito Democratico. Il Pd sarà alleato leale, ma la nostra fiducia verrà rinnovata solo all’interno di un progetto nuovo e serio per Messina, ossia quando e se finalmente questa città sarà governata. “
Nei corridoi di Palazzo Zanca, invece, Giuseppe Trischitta si è soffermato per esprimere la propria contrarietà alla proposta di sfiducia. “Vorrei tornare a fare il mio lavoro di consigliere – spiega l’esponente di Forza Italia – ultimamente è impossibile fare politica in questo Consiglio. Per ogni problema si parla di sfiducia e non è così che si può operare per il bene della città. E’ necessario valutare in modo organico se intraprendere un provvedimento del genere, occorre un confronto serio tra tutti i partiti. Intanto c’è un bilancio da esaminare e questo è un atto che potrebbe veramente mettere a rischio la Giunta”. Sulla stessa lunghezza d’onda i consiglieri Lo Presti e Sturniolo e la stessa Daniela Faranda che più volte ha stigmatizzato l’operato dell’amministrazione comunale. Nessuno di loro crede nella proposta presentata da Zuccarello, Sindoni, Russo e Scuderi, considerata un’azione personale, compiuta senza aver chiesto un confronto con gli altri colleghi.
Intanto il Pdr ha organizzato una conferenza stampa per domani mattina. Oggetto dell’incontro un’eventuale proposta per intraprendere soluzioni politiche che vadano verso la sfiducia. In parole povere: domattina si capirà se alle 4 firme attualmente depositate dal notaio Tierno ne saranno aggiunte altre.
A.C.
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