“Non c’è nessun documento ufficiale, è solo una proposta di intenti”. Questo l’esordio del consigliere comunale di Forza Italia, Giuseppe Trischitta, alla conferenza stampa organizzata oggi con il consigliere Pierluigi Parisi. Il riferimento è alla proposta di sfiducia che “avrebbe presentato”, il condizionale è d’obbligo, il movimento “Vento dello Stretto” con Piero Adamo come primo firmatario.
“Non è una mozione di sfiducia – insiste Trischitta -. Quella è solo una proposta, un intento. L’hanno presentata di sabato, senza dire nulla, per non dare a nessuno la possibilità di farlo prima. La sfiducia – continua – si deve discutere, servono le firme per proporla. Non è un atto che si fa senza riflettere, in solitaria”.
Trischitta annuncia quella che è la posizione di Forza Italia sulla “questione sfiducia”. Non appoggerebbero la sfiducia, non firmerebbero la mozione.
Il perché è semplice. Spiega : “Sarebbe un danno enorme per la città, che verrebbe subito commissariata. Io ho vissuto tre commissariamenti che non solo non hanno migliorato Messina, ma l’hanno addirittura peggiorata”.
“L’iniziativa di Adamo è solo una maniera per farsi pubblicità, per fare proseliti – afferma il Consigliere di Forza Italia -. Non è che noi non ci abbiamo mai pensato alla mozione di sfiducia. L’abbiamo pensato, valutato, come altri gruppi, ma abbiamo deciso di non farlo. Non avevamo certo bisogno di Adamo per questo”.
Non è d’accordo con Vento dello Stretto, Trischitta. Non vuole sfiduciare il sindaco Accorinti, almeno non ora, non in questo momento. “La sfiducia, eventualmente, si deve presentare ad aprile, a maggio si indicono le elezioni, a giugno si vota – spiega-. Bisogna fare come hanno fatto a Barcellona, in maniera di non dare il tempo di nominare il Commissario”.
Ma è solo questa la motivazione di Forza Italia, solo evitare il commissariamento? No. Dichiara Trischitta: “Non possiamo votare la sfiducia quando ancora il piano di riequilibrio non è stato approvato, non possiamo fare questo torto a Messina. Se la Corte dei Conti deve ancora valutare il Piano – spiega – non si può pensare che lo approvino se sanno che non ci sono le condizioni politiche per portarlo avanti. Se il piano verrà bocciato -chiarisce- la sfiducia scatterà automaticamente, senza neanche aspettare che Accorinti si dimetta”.
E se il piano verrà approvato? Ci sono due teorie: mentre Trischitta continua a tenere una linea “cauta” e risponde: “rifletteremo sull’opportunità di sfiduciare il Sindaco”, di parere diverso è Pierluigi Parisi, che si dice pronto a sfiduciarlo automaticamente appena il piano di riequilibrio dovesse essere bocciato dalla Corte dei Conti.
Parisi è d’accordo con Trischitta per l’inopportunità dei tempi: “Non ha senso votare ora la sfiducia – afferma – sarebbero 10 mesi di commissariamento, 10 mesi che porterebbero allo sfascio la città. Se ci sarà da votare la sfiducia -continua – ci coordineremo con gli altri gruppi, non lavoreremo da soli”.
“Accorinti è già stato sfiduciato dalla città – incalza Trischitta -. Sono troppe le cose che non sappiamo, troppe le incognite. Come sfiduciare un Sindaco se non sai come andranno le cose? I lavoratori Ato passerebbero in Amam? Arriverebbero i fondi? I Pac? La via del mare verrebbe completata? I bus all’Atm? Non lo sappiamo e non possiamo rischiare”.
“Vento dello Stretto era tra i primi sostenitori di Accorinti e della sua squadra – ricorda Trischitta -, noi lo abbiamo già sfiduciato “nella sostanza” in mille occasioni, in tante discussioni. Lo abbiamo sfiduciato in aula. E’ Vento dello Stretto che ora, dopo avere preso questa decisione, che ripeto non ha nulla di ufficiale, dovrebbe dire ‘Chiedo scusa per averlo voluto anche io questo Sindaco’“.
Forza Italia non sfiducerà Accorinti, non ora. Non lo sfiducerà anche “per i 51mila messinesi che lo hanno votato. Per rispetto di quanti lo hanno voluto e ci hanno creduto”.
Le motivazioni ci sono, sono variegate, la sostanza è che la sfiducia sembra lontana e la città sempre la stessa.
Mimma Aliberti
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