Il “caso Sfiducia, sollevato dal consigliere di Vento dello Stretto, Piero Adamo, ad alcuni giorni dalla sua ‘implosione’ sortisce primi, cauti, effetti.
” Adamo ha commesso un errore a compiere questo gesto in solitaria, senza fare i conti concreti con i risvolti e le conseguenze del suo gesto, senza considerare le urgenze e, soprattutto, senza condividere la decisione con i colleghi. Specie perché sapeva che avrebbe trovato il nostro appoggio”. Lo dicono i consiglieri Ncd, Daniela Faranda e Nicola Crisafi. che proseguono.
“Dal canto nostro, siamo assolutamente favorevoli a sfiduciare questa amministrazione che ha abbondantemente dimostrato di fare male ed essere troppo distante dalla città e le sue esigenze. Messina ha bisogno di certezze, stabilità e un governo capace”.
“Noi siamo già pronti ad affrontare una campagna elettorale. Noi siamo in campagna elettorale sempre, perché esserlo significa lavorare e mostrare con i fatti cosa si sta facendo. Preferiamo “lo stiamo facendo” e “l’abbiamo fatto” ai proclami e ai “faró”. E questo lo diciamo in risposta a chi ritiene che la remora dei consiglieri a votare una sfiducia sia il timore di non essere rieletti. Abbiamo l’abitudine di tenere i piedi saldi al territorio, consultando la cittadinanza sul nostro operato, sempre, non solo il giorno dell’elezioni”.
Redigere un documento per spiegare le ragioni del sì alla sfiducia: c’è questo nell’intenzione del gruppo, come spiega la capogruppo Faranda. “Andremo in piazza, chiederemo alla gente di corroborare la nostra posizione. Alla gente delusa, chiediamo di firmare per staccare la spina a questa esperienza fallimentare. La vera democrazia è questa. E noi è alla nostra base che chiediamo manforte. Nascondersi dietro un dito non ha senso: i giochini politici non ci piacciano”.
“Noi diciamo di sì alla sfiducia, seppur con toni e modi diversi soprattutto confrontandoci con gli altri partiti presenti i consiglio comunale ” – aggiunge il vicepresidente del consiglio comunale, Crisafi-. “Perché ciascuno di noi siede in consiglio per volere dei cittadini e le decisioni importanti abbiamo il dovere di assumerle di concerto”.
” È nostra intenzione concentrarci sulla piazza: alla gente vogliamo chiedere di condividere le nostre ragioni. Nel mentre continueremo, coscienziosamente, a compiere il nostro dovere dentro e fuori dall’Aula, mettendo al primo posto non le battaglie ideologiche ma le priorità della città. Questa è la democrazia: non dal basso, ma dalla base!” concludono.
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