Per l’amministrazione comunale i bandi dei servizi sociali hanno le carte in regola. La Giunta Accorinti risponde ad Agci Sicilia, Confcooperative Sicilia, all’Unci Sicilia e ad Unicoop Sicilia, che in una nota hanno evidenziato alcune preoccupanti criticità evidenziate all’interno dei bandi. Le cooperative hanno anche minacciato di rivolgersi all’Anticorruzione, qualora non si fosse giunti al ritiro delle gare.
L’amministrazione fa chiarezza sulle misure adottate:”Si precisa che i bandi sono stati pubblicati da più di un mese e la scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al prossimo 24 marzo. Innanzitutto, per quanto riguarda i requisiti di capacità tecnica ed economico finanziaria, gli importi relativi al fatturato minimo annuo e agli ultimi tre anni sono stati calcolati nel rispetto dei limiti prescritti dalla normativa sugli appalti del D.Lgs. n.50/2016 ed calcolati in relazione all’importo posto a base d’asta per ciascun appalto. La scelta di procedere alla suddivisione in lotti o meno, discende– come affermato nella nota – da attente analisi sulle caratteristiche metodologiche e organizzative dei servizi. La pluriennale esperienza del dipartimento nei vari settori dei servizi, affidati attraverso i bandi, ha fatto ritenere che il modello organizzativo ritenuto più efficace ed efficiente sia quello individuato nei singoli bandi”.
Sul costo orario del lavoro, la Giunta chiarisce:” Il costo orario del lavoro, in tutti i bandi, è quello determinato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro(CCNL) di categoria. Con riguardo al pagamento degli stipendi, la nota fa presente che è stato pedissequamente riportato l’obbligo prescritto dal CCNL delle Cooperative Sociali, per il datore di lavoro. Per quanto attiene, infine, i pagamenti della pubblica amministrazione, la nota sottolinea che non si comprendono le dichiarazioni formulate da parte delle cooperative, considerato che la normativa offre, all’Ente aggiudicatario, ampia tutela in caso di ritardo nei pagamenti”.
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