Tempistica perfetta per il maxi sequestro effettuato questa mattina ai danni della famiglia Genovese. Almeno così hanno dichiarato Luigi Genovese, neo deputato eletto all’ARS nelle file di Forza Italia e figlio di Francantonio, e Nino Favazzo, legale della famiglia.
Ma se questo maxi sequestro fosse avvenuto il 4 novembre (o poco prima) di cosa avremmo parlato? Molto probabilmente la stessa frase sarebbe stata pronunciata anche in quel caso e avremmo sentito parlare di magistratura a orologeria.
La realtà dei fatti è che per Messina si tratta del sequestro più cospicuo mai fatto dalla Procura: oltre 100 milioni di euro, cifre da capogiro per una famiglia che rimane e permane nella politica messinese e siciliana ormai da generazioni.
Ma non solo.
La famiglia Genovese è, infatti, anche in grado di influenzare l’andamento delle elezioni, e questo è stato ampiamente dimostrato dai numeri: nel 2012 l’influenza di Francantonio Genovese ha giocato a favore del cognato Franco Rinaldi che divenne deputato all’ARS (nelle file del PD) e solo qualche settimana fa il figlio Luigi è stato eletto all’Assemblea Regionale (con FI) con oltre 17 mila voti. Un enfant prodige della politica, il più giovane deputato eletto in Sicilia con un numero di preferenze tra i più alti della tornata elettorale.
Genovese jr ha sempre difeso a spada tratta la famiglia proclamando su più fronti la propria onestà politica e intellettuale, tanto da dichiarare ai microfoni di LA7, solo qualche giorno fa, che se anche il padre fosse stato condannato in via definitiva lui sarebbe rimasto lontano dalle file degli “impresentabili”.
Ma così non è stato. A dirla tutta i malpensanti avrebbero detto che Francatonio Genovese avrebbe preferito tenere il figlio “pulito”, lontano dai guai giudiziari in cui lui stesso è invischiato, ma a quanto pare qualcosa è andato storto.
«Luigi è un bravo ragazzo – ha affermato Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia che si è ampiamente dato da fare per sostenere la candidatura di Luigi Jr alle elezioni – sono certo che, a dispetto del momento durissimo, della sua giovane età e delle polemiche pretestuose degli avversari politici, saprà dimostrare nelle sedi opportune e nei tempi della giustizia la sua innocenza».
La magistratura farà il suo corso, su questo non ci sono dubbi, ma nel frattempo il numero dei deputati appena eletti all’ARS implicati in vicende giudiziarie, con Luigi Genovese, sale a 4: Cateno De Luca, eletto anch’egli nella coalizione di centro-destra, accusato di evasione fiscale; Edy Tamajo di Sicilia Futura accusato di aver comprato voti al prezzo di 25euro e Riccardo Savona (FI) indagato per compravendite immobiliari.
Un ottimo risultato per la Sicilia considerando che non sono passati neanche 20 giorni dalle elezioni e che l’assemblea regionale ancora non si è ufficialmente insediata.
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