Su richiesta di parere inoltrata alla Regione dal Comune di Messina, in merito alla presunta ineleggibilità del consigliere comunale Donatella Sindoni, è arrivata la conferma da Palermo: l’esponente Grande Sud, all’epoca delle amministrative nel Pd, era ineleggibile.
La vicenda trae origine dalla lettera presentata dall’ex consigliere comunale Pd Giovanni Cocivera che, citando una legge regionale del 1992, aveva invitato il segretario generale del Comune Antonio Le Donne ad accertare eventuali ipotesi di ineleggibilità vista la carica di rappresentante legale di un laboratorio d’analisi ricoperta dalla stessa Sindoni al momento dell’elezione.
Cocivera probabilmente aveva tratto spunto dall’intervista che un giornalista, Michele Schinella, aveva fatto a Donatella Sindoni: lì, Schinella aveva sollevato il caso, riportando la norma della legge regionale 31 del 1986 (articolo 9), che stabilisce “l’ineleggibilità del rappresentate legale della struttura convenzionata con l’Asp” .
A breve, dunque, se dichiarata l’ineleggibilità dal Consiglio comunale, Donatella Sindoni dovrà lasciare la poltrona del civico consesso. Al suo posto non più quel Giovanni Cocivera primo dei non eletti Pd, accusato dalla Procura di praticare aborti non autorizzati in strutture private, ma Giuseppe Siracusano che nel 2013 ottenne 782 preferenze, dunque terzo dopo Gennaro subentrato a Paolo David, coinvolto nell’operazione Matassa.
Andrea Castorina
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