“È la fine di un periodo che ha visto la sospensione della normalità processuale”. Così Francesco Barbalace, coordinatore regionale LabDem Sicilia, commenta la decisione del Tribunale Feriale di Mesina di concedere gli arresti domiciliari al parlamentare Pd, Francantonio Genovese.
“Ieri in Parlamento abbiamo assistito a una votazione molto controversa, che ha salvato il deputato Ncd, Antonio Azzollini – prosegue Barbalace -. Impossibile non andare con la memoria a quanto è successo a maggio dell’anno scorso, quando la stessa Aula decretò che Francantonio Genovese doveva finire in carcere, sull’onda di una spinta giustizialista che evidentemente oggi è venuta meno”.
“Probabilmente – prosegue – , la contestualistà politica può rendere diverso il trattamento. È comunque evidente che resta ancora aperta in certa parte della sinistra la riflessione sui rapporti tra politica e giustizia”.
“Fatto salvo il procedimento giudiziario ancora in corso e sul quale si attende il pronunciamento della magistatura, come LabDEm – conclude Barbalace – non possiamo che condannare uno strumento antidemocratico della carcerazione preventiva, in palese conflitto con il principio dell’innocenza fino a prova contraria”.
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