Nella sua trasferta in riva allo Stretto, Matteo Salvini non poteva che indossare una maglietta con su scritto “Messina“. Un omaggio che stride fortemente con la ventennale politica antimeridionalista che contraddistingue la Lega Nord. Ma evidentemente, così come in guerra e in amore, anche in politica tutto è permesso. E così, Salvini, dopo aver visitato l’ex caserma Gasparro, si è presentato al Palacultura per la conferenza stampa, sfoggiando una polo bianca con al centro il nome della città e una foto della Madonnina del porto all’altezza del cuore.
Ma che le sorti di Messina stiano realmente a cuore a Salvini è difficile pensarlo. Però, a giudicare dagli applausi e dai cori di incitamento dei suoi sostenitori (una settantina) presenti alla conferenza, i gravi problemi della città e dell’intera Sicilia fanno passare in secondo piano gli attacchi e le generalizzazioni che l’europarlamentare ha rivolto al tanto bistrattato Sud. L’iniziale “prima il nord”, slogan che ha accompagnato anni di battaglie portate avanti dalla Lega, si è dunque trasformato in più democratico e funzionale “prima gli italiani”.
Prima di prendere la parola, Salvini ha ascoltato lo sfogo di Salvatore Lucifora, rappresentante dei medici del 118, categoria tra le prime a pagare i tagli alla sanità imposti dalla nuova rete ospedaliera. Tuttavia, la partita resta ancora aperta visto l’esito positivo dell’incontro tra gli esponenti politici locali e regionali ed il ministero della Salute.
La discussione è poi caduta sull’hotspot previsto alla “Gasparro”, (Salvini ha ascoltato le preoccupazioni di un abitante di Bisconte, quartiere in cui sorgerà la struttura). Analoga preoccupazione è stata espressa da una donna che ha ricordato al leader della Lega i disagi subiti dai messinesi durante i 20 giorni di emergenza idrica.
Microfono in mano, Salvini ha subito rivolto un attacco a Renato Accorinti. “Non so da quale uovo di Pasqua lo abbiate tirato fuori, ne ho conosciuti tanti di sindaci, ma come questo mai. Pensate la tristezza di chi è nato per rottamare, ma sopravvive grazie ai voti riciclati dei vecchi Pd e Forza Italia. Spero possiate presto eleggere un Sindaco normale”.
“Le nostre proposte per cambiare prima di tutto il mondo del lavoro – ha continuato Salvini – sono utili a Messina così come a Milano. Vogliamo cancellare la legge Fornero, difendere agricoltura, commercio e turismo di cui la Sicilia potrebbe essere la capitale mondiale, ma qualcuno la sta trasformando in una discarica di clandestini. Cominceremo a denunciare i complici di questa invasione di gente che non scappa dalla guerra, ma che la porta in casa nostra. Noi non accogliamo chi non ha diritto, stiamo aprendo le porte a centinaia di migliaia di potenziali delinquenti. Chi fa business su questo non ha il nostro appoggio”.
Salvini ha poi dedicato un passaggio ai manifestanti che hanno protestato fuori il Palacultura, tra loro anche l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. “Qualcuno si preoccupa della mia presenza, io di solito vengo in punta di piedi, ascolto i problemi e lascio le città più pulite di come le ho trovate. Io tornerò lontano dalla campagna elettorale pere risolvere i problemi. Io lotto per tutelare i prodotti siciliani mentre poi il Pd che magari è in strada a manifestare, consente che sulle nostre tavole arrivino alimenti provenienti da altre nazioni. E’ un regime gestito in modo mafioso, la Sicilia deve tornare a produrre”.
Sull’immigrazione Salvini è stato chiaro. “Accoglienza zero – ha detto – si salvano tutti, si curano tutti ma poi si rimandano a casa. Il sostegno che ricevo in tutte le parti d’Italia mi fa ben sperare, sono sempre più convinto che occorre liberarci dai centralismi di Roma e Bruxelles”. L’eurodeputato ha poi spostato l’attenzione sul G7. “A Taormina arriveranno i fenomeni del mondo, non hanno però invitato l’unico che ha le idee chiare: Putin. Evidentemente fa paura”.
Il prossimo passo politico sarà quello delle regionali, Salvini ha già le idee chiare su quale strada intraprendere. “Ci sarà tempo per occuparci delle elezioni, sicuramente la Lega non appoggerà i vari Cuffaro, Crocetta o Alfano. Per il momento voglio soltanto che l’Italia torni ad essere un Paese serio”.
Sul Ponte sullo Stretto Salvini ha preferito non esprimersi. “Decidono i siciliani, chiederei a loro se lo vogliono o no. Finora di intellettuali, ingegneri, speculatori ne ho sentiti parecchi, adesso serve una discussione seria e non politicizzata. Il ponte è stato promesso da tanti e nessuna lo ha mai realizzato”.
E prima di gustare l’arancino, Salvini ha chiuso con una battuta all’assessore Federico Alagna che ieri si era detto contrario a concedergli il Palacultura. “Un assessore alla Cultura che censura ha sbagliato mestiere. Bisognerebbe ascoltare tutti, ogni idea, chi mette dei limiti sbaglia”.
Andrea Castorina
(2247)
chistu ci è o ci fa……qualche fesso lo prende …..poveretti…….
Questa è bella, Ialacqua che protesta. Dovremmo essere noi a protestare contro ialacqua ed invece protesta lui contro Salvini. Incredibile quest’uomo, non si vergogna davanti a niente e nessuno, ha una faccia tosta da far paura.
Cominciano ad uscire allo scoperto e i loro seguaci con loro. Una bella manna da di gente da evitare. Quali danni possono ancora portare a questa comunità? ??