La bella stagione è ormai alle porte, ma il timore è che l’ennesima estate la città debba fare i conti con una crisi del settore della raccolta e della gestione dei rifiuti che non sembra proprio trovare fine. Il caldo non fa che aumentare il fetore nelle strade provocato di sacchetti posti al di fuori dei cassonetti, per non parlare della situazione igienico-sanitaria, dove l’aumento delle temperature crea il clima ideale per l’aumento di topi, blatte e parassiti.
Sullo sfondo, la politica continua a lavorare per il passaggio tra la Messinambiente e la Messina Servizi Bene Comune, che si sta rivelando abbastanza tortuoso. I problemi strutturali con cui deve fare quotidianamente i conti il commissario liquidatore della società di via Dogali, Giovanni Calabrò, sono ormai noti.
Mezzi vetusti e difficoltà nella copertura del territorio sono la logica conseguenza di anni di messa in liquidazione che però deve essere prolungata, affinchè la città non si trovi senza una società in grado di garantire il servizio nell’immediato futuro. Il Tribunale Fallimentare ha accolto la proposta di concordato presentata dalla stessa Messinambiente, concedendo 60 giorni per riempire di contenuti la proposta da avanzare al giudice.
Lo stesso Calabrò annuncia: “Il Tribunale ci ha dato come scadenza i giorni tra il 29 aprile ed il 2 maggio, cioè oggi. Abbiamo rispettato i termini, l’avvocato Parrinello ha lavorato per mettere in piedi una proposta di concordato che noi riteniamo credibile ed attuabile”.
Ancora tutto da decifrare è il futuro della Messina Servizi Bene Comune, la nuova società che garantirà il servizio ma che attualmente assomiglia ad una scatola vuota. C’è l’atto di costituzione, così come l’amministratore unico individuato nella figura di Beniamino Ginatempo, manca però il contratto di servizio che dev’essere votato dal Consiglio comunale.
La scorsa settimana la delibera è approdata in aula, ma tutto è finito in una bolla di sapone dopo 3 ore di seduta in cui non si è riusciti a cavare un ragno dal buco. La stessa presidente del civico consesso, Emilia Barrile, lancia un appello all’amministrazione comunale: “L’assessore Ialacqua si era impegnato di fare una riunione con il dirigente Castronovo e con il segretario, Le Donne, affinchè venga fatto un emendamento che renda più sintetica comprensibile la delibera. Purtroppo finora non abbiamo notizie in merito. Attualmente tocca constatare come la Giunta non sia riuscita a dare un chiaro indirizzo all’aula”.
Lo stesso Ialacqua risponde: “Ancora non sappiamo se la presentazione di questo emendamento sia fattibile, dobbiamo confrontarci e valutare ogni passaggio. Qualora questa strada fosse percorribile non esisteremo a presentare l’atto”.
L’assessore all’Ambiente annuncia che è ormai prossima l’installazione di alcune videocamere, che dovrebbero servire ad aumentare i controlli nelle zone più a rischio sotto il profilo ambientale: “Lo scorso mese di dicembre sono stati impegnati circa 28mila euro che ho chiesto che venissero indirizzati per l’installazione di queste videocamere che aumenteranno il controllo del territorio. Abbiamo fatto alcuni tavoli tecnici con la Polizia Municipale, la gara è stata fatta quindi credo che ci vorranno dei tempi relativamente brevi”.
Antonio Macauda
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