Messina piegata dai rifiuti, Messina prossima alle elezioni. Una coincidenza temporale sulla quale uno dei candidati a sindaco, Felice Calabrò, del centrosinistra, ha già pronta la soluzione. Ecco cosa scrive in una nota:
“Non é inseguendo l’emergenza che risolveremo la vicenda rifiuti. Dobbiamo avere il coraggio di chiudere definitivamente con la “politica del buco” e voltare pagina nella gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Stiamo rischiando di diventare ostaggio di vecchie logiche che nulla hanno a che vedere con una società civile e moderna. E lo dico non solo pensando all’immagine che resterà negli occhi e nei ricordi dei turisti che, appena sbarcati a Messina, inciampano nel sacco di spazzatura di turno, ma anche per noi stessi, che ogni mattina, non riusciamo neanche più a camminare nei marciapiedi o per strada senza trovarci di fronte ad un contesto che non è degno di una città occidentale. Lo spettacolo é indecoroso non solo di fronte agli occhi degli altri, ma anche ai nostri stessi occhi. Voltare pagina é l’unica cosa che dobbiamo fare e farlo subito, senza bisogno di fare voli pindarici e pensare ad utopie irrealizzabili. Non possiamo più pensare di continuare a gestire lo smaltimento dei rifiuti limitandoci a portarli in discarica e gettarli in un buco, con un’operazione che costa ogni anno 10 milioni di euro e non risolve il problema. Non è mettendo la polvere sotto il tappeto che renderemo pulita la città e neanche gettando l’immondizia nel giardino del vicino. La Strategia Rifiuti Zero è una grande idea, ma prima di arrivare a quel traguardo dobbiamo iniziare il percorso, e c’è un solo modo: chiudere definitivamente con la stagione delle discariche. A Messina il progetto per la realizzazione di un impianto di biostabilizzazione a Pace è stato interrotto dall’amministrazione di centro-destra consentendo la prosecuzione del vecchio metodo di smaltimento. Dobbiamo invece riprendere tutti quei percorsi e progetti avviati, per i quali ci sono anche i finanziamenti, per il completamento e la realizzazione di impianti innovativi, che puntino al compostaggio ed alla biostabilizzazione senza inquinare l’ambiente. E’ perfettamente inutile parlare di raccolta porta a porta e di differenziata se prima non risolviamo il problema a valle, che è quello degli impianti. Lasciando al passato la “politica del buco” possiamo avviare un nuovo modo di gestire il rifiuto inteso come risorsa. Utilizzando impianti tecnologicamente moderni a Messina non solo riusciremo a risparmiare 10 milioni di euro ogni anno, ma creeremo nuova occupazione, nuovo reddito e sopratutto una nuova mentalità che è quella di ridurre al minimo il rifiuto da smaltire, quello cioè che non può essere trasformato in alcun modo né riutilizzato. La politica Rifiuti Zero inizia nelle nostre case con la cultura della riduzione del rifiuto e poi, dalle nostre case prosegue nei quartieri con la raccolta differenziata ed infine si conclude negli impianti di compostaggio e di riutilizzo che rappresentano il segnale del vero cambiamento. E’ per noi e per le nostre famiglie che dobbiamo pensare al primo gradino per poi arrivare con il passare degli anni al traguardo che ci siamo prefissi. Non possiamo continuare a restare in balìa delle decisioni di altri, che, a ragione o a torto, ci rendono ostaggi di scelte che sono state prese in passato ma dalle quali si può tornare indietro. Non è tollerabile che la città si riempia di spazzatura ogni qual volta soffia “il vento del più forte”, o il tira e molla con la società di gestione della discarica ci mette nelle condizioni di dover aspettare con i mezzi dietro i cancelli chiusi. La nostra città merita di meglio e di più”.
Felice Calabrò
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