In un’aula affollatissima si è svolta la seduta straordinaria del Consiglio comunale sui rifiuti. Doveva essere una riunione chiarificatrice sulle reali motivazioni che hanno portato all’emergenza che attanaglia la città dall’inizio dell’estate e soprattutto sulle soluzioni immediate da mettere in campo, ma in scena è andato un vero e proprio scontro tra l’Amministrazione e i consiglieri, in cui dopo tante parole, pare si sia arrivati a ben poche conclusioni.
La sessione si è aperta con la proiezione di immagini che documentano lo stato di sporcizia in cui versa Messina, cassonetti stracolmi e spazzatura ovunque.
Subito dopo ha preso la parola il sindaco Renato Accorinti, che si è scusato con i cittadini per la situazione di emergenza che si è verificata in città durante l’estate, ma al tempo stesso ha elencato le cose che sono state fatte da questa Amministrazione sul versante rifiuti.
“Tutte azioni – ha detto Accorinti- che non si mettono in campo in un nanosecondo, ma prevedono tappe che noi abbiamo già iniziato: il porta a porta, l’impianto di biostabilizzazione e quello per la frazione secca. Quando siamo arrivati – ha proseguito il Sindaco- eravamo al 4% di differenziata, oggi siamo al 14%, 30 mila iscritti alle isole ecologiche e ne faremo altre tre. Ma la svolta sarà la nuova società, che unirà Ato 3 e Messinambiente in un’unica realtà, che potrà investire nei mezzi che servono e avviare un nuovo corso senza debiti. Quest’estate tutta la Sicilia era in difficoltà per le ordinanze regionali. Noi dobbiamo trovare soluzioni e pensiamo che l’unione di Ato3 e Messinambiente sia quella giusta, ma anche i cittadini devono fare la loro parte”.
Dopo il Sindaco, è toccato all’assessore Daniele Ialacqua esprimersi sul problema rifiuti: ” Non siamo stati fermi ad aspettare di essere sommersi dai rifiuti – ha detto Ialacqua- ma abbiamo predisposto provvedimenti e progetti che oggi sono tutti in fase di di finanziamento o già finanziati. Ad esempio il porta a porta, l’impianto di Pace, la Srr. I debiti sono stati inseriti nel Piano di riequilibrio. Abbiamo ereditato cinque discariche da gestire post mortem e abbiamo i finanziamenti per bonificarle. Di certo abbiamo subito dei ritardi ma la colpa è nostra se i finanziamenti hanno tardato tre anni? E’ colpa nostra se Messinambiente è stata messa in liquidazione? E’ colpa nostra se sono state create discariche ovunque?”.
Ma i consiglieri attaccano e chiedono le dimissioni del Sindaco e del suo assessore. Di questo parere sono Pippo Trischitta, Carreri, Giuseppe Santalco ed Elvira Amata.
“Il sindaco voleva una città a misura di bambino- affonda Trischitta- invece ha dato una città a misura di monnezza. Sentendo parlare l’assessore mi veniva in mente Mina che cantava “parole, parole, parole”. Siamo qua dopo tre anni a parlare di una situazione che si è aggravata, non c’è città siciliana più sporca di Messina. Ialacqua si dimetta”.
Interviene anche Nino Carreri:” Questa città fa schifo! ” e invita anche lui Ialacqua alle dimissioni.
E’ poi la volta di Giuseppe Santalco: “La nuova società Messinambiente-Ato non cambierà nulla. Non ci sono soldi adesso e non ci saranno dopo”.
Durissima Elvira Amata: “Questa Amministrazione è inadeguata, non è vero che non ci sono soldi, l’Amministrazione attuale, rispetto a quelle precedenti può contare sulla Tari. Non ci sono scuse. Avete fatto solo chiacchiere, ma nessuna soluzione immediata, chiedo le dimissioni del Sindaco”.
Presente anche il Commissario di Messinambiente, Calabrò, al quale, i Consiglieri comunali, non hanno permesso di intervenire per chiarire i punti da loro stessi sollevati sulla vicenda rifiuti, perché il suo intervento non era stato inserito a verbale. “Avrei potuto chiarire almeno il 95% dei punti tirati in ballo da tutti i consiglieri. Ma non mi è stato permesso di farlo”, ha affermato Calabrò.
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