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Reset vuole la testa di Accorinti. “Si dimetta o si voti la sfiducia”

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Dopo gli sconvolgimenti politici delle ultime settimane, il movimento Reset punta il dito contro il sindaco Accorinti e su un Consiglio comunale ormai privo di credibilità. “Io spero che i Messinesi davanti a questi fatti capiscano che non tutti sono uguali”. È questa la frase pronunciata dal Sindaco Accorinti a commento del più grande salto della quaglia  della storia repubblicana. Quando l’interesse personale prevale sulla delega del voto la Politica è morta.

Di fatti il Consiglio comunale, strumento di controllo eletto democraticamente dai cittadini, ha perduto completamente autorevolezza e credibilità.Una cosa però sono le valutazioni etiche, condivisibili, espresse dal Sindaco, altro invece sono le dichiarazioni Politiche che ci appaiono, come sempre, inesistenti. Due cose sono certamente vere: il Consiglio Comunale ha perso credibilità agli occhi dei messinesi,  i messinesi hanno capito che non tutti siamo uguali.

E’ evidente che la, logica e coerente, conseguenza di queste affermazioni non può che tradursi nelle dimissioni del Sindaco, l’unico “diverso” in condizione di fare la cosa “giusta” tutelando l’interesse collettivo. A nostro avviso Accorinti avrebbe già dovuto rimettere il mandato per aver portato Messina ad essere l’ultima città d’Italia per qualità della vita e per averla fatta primeggiare per disoccupazione e tassazione a fronte di servizi inesistenti, solo per citare alcune delle tantissime  valide motivazioni.

Non lo ha fatto, e per questo gli ricordiamo che, essendo il Consiglio Comunale l’organo di controllo di Giunta e Sindaco, urge porre rimedio a questa situazione di mancata espressione, nei fatti, della possibilità di controllo democratico. Se il Sindaco dunque vorrà dimostrare, oltre che con le parole anche con i fatti, di essere intellettualmente onesto, non potrà quindi che dimettersi ridando la parola ai messinesi. E questo proprio perché non tutti siamo uguali, proprio perché non tutti privilegiamo l’interesse personale a discapito di quello della cittadinanza, proprio perché non tutti siamo incollati alla poltrona e al potere che ne deriva. Qualora ciò non accadesse e ricordando anche al Sindaco che non tutti sono uguali invitiamo i Consiglieri comunali, promotori della sfiducia al Sindaco, a proseguire il percorso avviato nelle settimane passate verificando se esista concretamente la possibilità che almeno 27 “consiglieri responsabili” siano pronti per motivi evidenti a votare la sfiducia ad Accorinti politici e dimettersi per ridare la parola ai messinesi ristabilendo la democrazia in città”.

Alessandro Tinaglia

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