Dopo gli eventi di questi ultimi giorni che hanno visto protagonista dell’inchiesta condotta dalla Procura la neo Deputata del Pd, Maria Tindara Gullo, e il padre, Reset contro lo scambio di voto intende proporre al Prefetto Stefano Trotta di costruire un “protocollo di legalità”; proposta che lo stesso Prefetto si era dichiarato disponibile a valutare, durante un incontro, il 13 Febbraio, chiedendo al movimento di formalizzarla e presentarla alla sua attenzione. Detto, fatto. La prossima settimana la proposta verrà presentata. «Ci eravamo accorti come oramai per tutti — dicono da Reset —, anche per chi non mai ha avuto a che fare con certi meccanismi, il voto, sopratutto in alcune parti del territorio, sia “comprato”. La cosa grave è che tali considerazioni non venivano solo da ambienti politicizzati ma viceversa arrivavano da parte di quella società civile che da oltre due anni cerchiamo di organizzare. Insomma, qualunque Messinese, pur non sapendolo perché ne ha esperienza diretta, dice che il voto nei quartieri più periferici “si compra”». «Se agli scandali sulla formazione nella nostra città — dicono da Reset —, che a quanto pare sono estesi fino al territorio comunale di cui probabilmente Patti è solo uno di quelli da scoperchiare, si aggiungono anche i “Mosè” di turno, capaci di spostare la residenza di cittadini in occasione del voto allora la nostra diventa più di una preoccupazione». «Non è possibile — concludono — che ancora oggi vi siano persone che non si rendono conto che scambiando il voto con altro commettono un reato e vendono il proprio futuro e quello dei propri figli. Noi però non accettiamo di vivere in una comunità che reputa più bravo e capace chi imbroglia ed uno stupido chi segue le regole. Chiediamo dunque a tutte le forze politiche di istituire un tavolo comune per condividere la proposta del “protocollo di legalità” da proporre al Prefetto».
(128)