Il rappresentante di Reset, Alessandro Tinaglia, sulla scorta di dettagliate motivazioni, a sindaco e assessori pone 10 quesiti ai quali vorrebbe fosse risposto in sede di pubblico confronto:
“Nella certezza che le domande verso chi amministra i soldi di noi cittadini siano sempre e comunque legittime – scrive Tinaglia – e che chi è chiamato in causa abbia il dovere di rispondere poniamo a Sindaco e giunta, i seguenti 10 quesiti, chiarendo la difficoltà di limitarci solo a questi:
1. Perché il Sindaco dopo aver promesso alla città, “mettendoci la faccia”, più di un anno fa che tale bilancio sarebbe stato presentato entro marzo 2015 non si scusa con noi cittadini e visto che non è attaccato alla poltrona non trae le conseguenze politiche?
2. Perché l’Assessore Signorino, dopo aver fallito nella predisposizione del bilancio di previsione 2015 e nel piano decennale di riequilibrio più volte definito inattaccabile, non si dimette?
3. Perché il Dg Le Donne, pagato con un doppio stipendio, dopo due anni e mezzo di riorganizzazione fallita invece di dimettersi “commissaria” Assessore al Bilancio e dirigenti dopo aver riconosciuto, tra l’altro, a questi ultimi tutte le indennità extra per il raggiungimento degli obiettivi dei quali la città non ha contezza e percezione?
4. Perché l’Assessore Ialacqua in procinto di ricevere il carbone dalla “sua” Legambiente non si dimette davanti all’evidente fallimento e davanti alla follia, per fortuna sventata, della discarica a Pace?
5. Perché l’Assessore De Cola invece di stizzirsi non prende atto del fallimento del Pi.Co. (Piano Regolatore Condiviso) che di condiviso ha solo il nome e non chiarisce le notizie giornalistiche che vedono anche il suo vecchio onorario tra i debiti fuori bilancio riconosciuti da questa amministrazione?
6. Perché l’Assessore Cacciola non si dimette e non risponde personalmente degli errori commessi su pista ciclabile e isole pedonali che ci costeranno migliaia di euro visto che ha scelto di ignorare procedure e sentenze?
7. Perché l’Assessore Santisi non prende atto che dopo il suo arrivo non ha prodotto un solo atto amministrativo che vada nella direzione di un vero cambiamento nel sistema dei servizi sociali?
8. Perché mentre si sventola in ogni occasione la bandiera della legalità ad oggi l’amministrazione ha bocciato l’adesione alla “carta di Pisa” ed ha subito i reiterati richiami da parte del prefetto per la mancata attuazione del protocollo “Dalla Chiesa” ?
9. Perché su nostra precisa richiesta, insieme ad altre numerose realtà cittadine, non abbiamo mai ottenuto un confronto su Atm e sulla veridicità della situazione dell’azienda?
10. Perché non abbiamo mai ricevuto risposta alla richiesta formale circa la destinazione dello stipendio del Sindaco e degli assessori che, secondo il programma votato dai Messinesi, avrebbe dovuto finanziare il micro-credito per avviare i giovani al lavoro?
Ci fermiamo qui anche se vorremmo chiarimenti anche sulla gestione del masterplan, sulla gestione dei servizi essenziali (rifiuti, acqua, verde pubblico ecc…), sullo sport, sull’edilizia scolastica, sul commercio e tanto altro. Per tale ragione auspicheremmo che la disponibilità ad un confronto dell’Assessore De Cola possa estesa a Sindaco e Giunta. Se il Sindaco e la Giunta vorranno rispettare il principio che ha generato “dal basso” questa esperienza amministrativa siamo certi che non avranno alcun problema a confrontarsi con noi e tanti altri rappresentanti della città pronti al confronto sulle questioni ed a cambiare idea.
Nell’invitare i media a farsi garanti di tale iniziativa democratica attendiamo data ora e luogo del confronto”.
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