Gianpiero D’Alia sventola la bandiera dei Centristi per il Si, scendendo al fianco del Governo Renzi in una campagna referendaria che sta entrando sempre più nel vivo.
Sulla valenza politica del voto del prossimo 4 dicembre si è detto tanto, con l’ex Ministro che si focalizza sui motivi principali per cui la riforma dovrebbe essere accettata di buon grado dall’elettorato. Sistema politico più snello e più conforme a quelli che sono gli standard europei, per D’Alia sono motivi più che validi: “E’ importante il superamento del bicameralismo perfetto – ha dichiarato – si rafforza la partecipazione dei cittadini, aumentando il peso degli istituti referendari e si semplifica il sistema burocratico, perchè non ce ne saranno venti, tanti quanti sono le nostre Regioni, e otto mila procedure diverse, tante quante sono i nostri Comuni”.
Una riforma frutto del compromesso politico, che deve continuare ad essere il sale della politica: “Avremmo preferito che alcune cose della riforma fossero scritte in maniera diversa – ha dichiarato D’Alia – il è lo stesso testo costituzionale ad essere frutto di un compromesso, ed è giusto che sia così. Referendum troppo politicizzato? Il Premier Renzi ha sbagliato a personalizzare troppo questo appuntamento, perchè qualcuno sta agendo come se si stesse votando per le elezioni politiche. Dall’altra parte non si può non notare l’incoerenza di chi adesso fa campagna in favore del No, ma in passato ha votato per ben tre volte Si alla riforma in Parlamento”.
Al fianco di D’Alia anche il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone: “L’Italia è ancora l’unico paese con due Camere, un’anomalia che va sicuramente superata, affinchè ci si possa finalmente adeguare a modelli europei.Il Senato delle Regioni darà molto più spazio alle autonomie locali di quanto non ne abbiano adesso”.
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