Alla bacchettata del Prefetto a in merito alla mancata attuazione dell’amministrazione comunale del protocollo di legalità “Dalla Chiesa”, il sindaco Accorinti ha risposto con una nota stampa sollevando l’amministrazione da ogni responsabilità Secondo il primo cittadino infatti la Giunta è venuta a conoscenza dell’accordo soltanto sette dopo anni la sua stipula. Ribadendo successivamente che “la legalità, la trasparenza e la lotta contro ogni fenomeno affaristico e mafioso è una priorità di questa Amministrazione”.
Una giustificazione che non è piaciuta ad Alessandro Tinaglia, fondatore del movimento politico Reset. “La difesa del Sindaco – spiega – che dichiarava di non essere a conoscenza dell’esistenza del protocollo antimafia, dichiarazioni sconfessate dall’intervento puntuale ed argomentato dell’Avv. Vernaci, sono la conferma di un clima teso e di una oggettiva incapacità dell’amministrazione Accorinti. La reazione del Sindaco, come sempre violenta e non consona al ruolo, conferma come esista una differenza sostanziale tra gli slogan e le azioni amministrative”.
Ma Tinaglia rincara la dose. “Ricordiamo alla città che nel mese di Gennaio 2014 reset consegnò all’Assessore Panarello la proposta di adesione del Comune di Messina alla “Carta di Pisa”. Tale proposta fu tramutata dall’Assessore Panarello in una delibera di Giunta e che ci risulta essere stata bocciata. Ad oggi infatti non risulta alcun atto amministrativo che vada nella direzione tracciata dalla Carta di Pisa né il Comune di Messina risulta tra gli aderenti. Signor Sindaco – conclude – invece di indignarsi e gridare al complotto si limiti ad amministrare e ad ammettere gli errori sin qui inanellati. Questo clima non è più accettabile così come non è accettabile che la città continui a restare ferma al palo.
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