E’ stato un percorso lungo e tortuoso, ma alla fine l’Assemblea regionale siciliana ha approvato il decreto legge presentato dal Governo Crocetta, che consente la proroga per i precari degli enti locali. 49 voti favorevoli, 14 astenuti e nessun contrario, così la Sala d’Ercole ha lanciato un salvagente agli oltre ventimila precari siciliani (centinaia solo nel Comune di Messina) e alcuni di questi non a caso vengono etichettati “storici” visto che la loro condizione di lavoro perdura da oltre un ventennio.
Approvato anche il tanto contestato articolo 3 del decreto, che consente alla Regione e ai comuni di procedere a nuove assunzioni con contratti di lavoro flessibili, con buona pace dell’opposizione, Movimento 5 Stelle in testa, che vede in questa manovra la nascita di una nuova forma di precariato. Inoltre, alcuni temono che l’assunzione diretta nelle pubbliche amministrazioni possa riaprire la maglia del clientelismo, e dunque, in vista delle elezioni regionali del 2017, i soliti inciuci per garantirsi voti scambiandolo con un posto di lavoro agli ‘amici degli amici’.
Forza Italia definisce la proroga “l’ennesimo bluff” : “Anche questa volta il governo Crocetta si è contraddistinto per non essere riuscito a dare una soluzione all’annoso problema dei precari della pubblica amministrazione siciliana- afferma il capo gruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone- mettendo l’ennesima pezza laddove avrebbe dovuto attuare un piano di stabilizzazione vero di questi lavoratori, divenuti ormai in molti casi la nervatura principale dei nostri comuni. Ci troviamo infatti di fronte ad un’altra proroga, provvedimento che per di più potrebbe essere impugnato dal governo nazionale, e all’inopportuna esultanza della maggioranza, per un traguardo a tutti gli effetti non raggiunto. La realtà è solo una: la montagna ha partorito un topolino. Il governo regionale avvii subito una interlocuzione seria con quello nazionale per ottenere in Parlamento una norma che salvaguardi realmente questo personale a cominciare da quello degli enti locali in condizioni di dissesto”
Tra i banchi della maggioranza regna la soddisfazione, come si evince dalle parole del deputato del Partito Democratico, Giuseppe Laccoto: “Con l’approvazione dell’articolo 3, il cuore del ddl sui precari, abbiamo permesso la prosecuzione di un percorso lavorativo per migliaia di lavoratori che rappresentano una risorsa fondamentale per l’attività dei Comuni. E’ una norma determinante – continua Laccoto – che consentirà di dare sostegno immediato ai Comuni assicurando l’avvio di un processo stabilizzazione per tanti lavoratori che da anni soffrono una condizione di precarietà e di assenza totale di certezze lavorative. Con l’approvazione dell’articolo 4, inoltre, – conclude – siamo riusciti a dare agli LSU continuità lavorativa agli fino a dicembre 2019”.
Gioisce anche l’esponente del Nuovo Centrodestra, Nino Germanà: “L’approvazione della norma che consente di stabilizzare i precari dei comuni siciliani non può che essere festeggiata come un grande successo. Vent’anni di incertezze e dubbi sul futuro che, finalmente, trovano una risposta. Sarà certamente un inizio d’anno migliore per i tantissimi lavoratori che per troppo tempo sono rimasti in balia dell’incertezza”.
Tornando a Palazzo Zanca, c’è da scommettere che il tema della stabilizzazione tornerà ad essere caldo già a partire dalle prossime settimane, l’assessore al personale, Luca Eller, attendeva con ansia il responso sul decreto varato dal Governo regionale. L’amministrazione però si è già portata avanti con il lavoro, visto che il 9 dicembre scorso scadeva il termine per partecipare al concorso per la stabilizzazione a tempo indeterminato a 18 ore settimanale per 67 contrattisti di Fascia C e D.
(179)