A qualche ora dai risultati delle elezioni regionali 2022, Claudio Fava capolista di Cento Passi per la Sicilia nella circoscrizione di Catania a sostegno di Caterina Chinnici lascia la politica. Lo dice in un lungo post sui social in cui non parla solo di sconfitta elettorale, ma di campagna elettorale noiosa e reticente, di una candidata (la Chinnici) votata al silenzio.
«Game Over. Mi fermo qui. Dopo trent’anni di impegno politico mi chiamo fuori. La sconfitta elettorale – scrive Claudio Fava – non c’entra: c’entra la vita. Che ti propone un tempo per tutto: basta essere capaci di ascoltarla. Mi fermo senza ripianti né recriminazioni. Molto si potrebbe dire e scrivere (e forse, non qui, lo farò) su questa campagna elettorale noiosa e reticente, sulle scelleratezze di un partito democratico che in Sicilia preferisce sempre perdere pur di non rinunciare ai propri minuscoli califfati, su una candidata alla presidenza votata al silenzio (non spendere una sola parola sulle macerie ereditate si chiama silenzio, non “sobrietà istituzionale”). Ma anche sulle nostre storie a sinistra scritte sempre in punta di diffidenza, di divisione, di purezza della razza, presunzione, ostilità».
«Ma il punto, ripeto, non è l’esito di queste elezioni: è la vita che mi sollecita altro, e io le voglio offrire altro. C’entra anche, lo dico per onestà, il mio rapporto faticoso con questa terra. Da quando ho trent’anni – dice ancora Fava – ho trascorso il mio tempo a seppellire morti (il padre Giuseppe Fava è stato assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984 a Catania, ndr.) e a cercare nella Sicilia una capacità di verità, di reciproca appartenenza, di condivisione nelle parole, nei gesti, nei dolori, nelle allegrie. A volte ci sono riuscito, a volte no. Adesso è tempo di altre parole e di altri siciliani. È il tempo di quelli che hanno metà dei nostri anni. Che non hanno nessun morto da seppellire. Che provano rabbia, dolore ma anche curiosità e passione. Che non vogliono diventare anch’essi piccoli califfi d’un partitino. Che scelgono con cura le parole, prima di usarle. Ne conosco molte e molti. Fanno mestieri degni, insegnano, studiano, cercano. Sono sicuro che faranno bene».
Claudio Fava dice addio alla politica
Dopo le primarie del centrosinistra del 23 luglio 2022, quindi, Claudio Fava (che aveva raggiunto il 23,22%) non aveva altra alternativa che appoggiare la Chinnici durante la campagna elettorale per le elezioni dello scorso 25 settembre.
«Il mio amico Riccardo (Riccardo Orioles, candidato anche lui alle regionali 2022 ndr.) – continua Claudio Fava – scrive: “Sicilia buco del mondo, Sicilia dei morti di mafia, Sicilia dei ragazzi di Fava e di Borsellino. Sicilia feroce e povera, Sicilia di dignità e di bandiere. Sicilia con la valigia di cartone, Sicilia con la lupara e le bombe. In questo piccolo mondo, nella disgrazia di oggi e nell’amore di ieri, si concentra tutto. E non servono più parole”. Ecco, non servono più parole. Non le mie: le porto altrove, in luoghi e cammini dell’esistenza dove si può far politica anche ascoltando, guardando, sillabando, ricordando, scrivendo. E soprattutto vivendo».
Da queste elezioni regionali e politiche consumate nel giro di 24 ore, il Partito Democratico esce a brandelli, risicatissime le percentuali: il 26% per Enrico Letta e il 15% per Caterina Chinnici. Anche Letta, attuale leader del Partito Democratico, ieri in conferenza stampa, ha detto che non si ripresenterà e lascerà la guida del partito; tutto dopo il Congresso che verrà organizzato nelle prossime settimane.
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