«Un’opera indispensabile per rendere unito e moderno il Paese, una priorità assoluta»: così Silvio Berlusconi parla del Ponte sullo Stretto di Messina rilanciando l’idea nel suo pillole di programma in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. La costruzione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria è infatti nel programma definito dalla coalizione di centrodestra.
Non è campagna elettorale in Italia se non si parla di Ponte sullo Stretto di Messina. A tirare nuovamente fuori l’argomento, mai realmente uscito dal dibattito nazionale, regionale e locale, soprattutto ora che ci sono in ballo le risorse del PNRR, è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che da qualche giorno porta avanti una sorta di rubrica pre-elettorale sul suo account di Facebook chiamata “Pillole di programma”. Tra i vari punti l’incremento delle forze dell’ordine, meno tasse sulla casa, la flat tax, lo stop all’immigrazione clandestina.
La puntata di oggi, mercoledì 24 agosto, si chiama “Ponte sullo Stretto, perché sì”. Il video si apre con una mini-sigla sull’argomento del giorno, che poi lascia spazio a Silvio Berlusconi, seduto al tavolo con davanti carta, penna e un evidenziatore arancione. Poi il classico “care amiche, cari amici” e l’introduzione dell’argomento.
Ad accompagnare le immagini, il commento: «Vi parlerò del Ponte sullo Stretto di Messina, una grande opera che è indispensabile per rendere più unito e più moderno il nostro Paese, un’opera della quale si discute da molti anni ma che purtroppo non è mai stata realizzata. Io ho sempre ritenuto che il ponte sullo Stretto fosse una priorità assoluta e che costituisse uno dei progetti più importanti per il nostro Paese. Non ho cambiato idea. Il ponte rimane una priorità assoluta, non solo per collegare la Calabria e la Sicilia, ma per completare uno dei principali corridoi europei di traffico ferroviario e autostradale».
Poi la “promessa”: «I miei governi erano giunti ad un passo dalla sua realizzazione. Nel 2005 eravamo addirittura arrivati all’aggiudicazione dell’appalto con un bando internazionale vinto da un’impresa italiana. Oggi il ponte sarebbe già da anni una realtà, con costi molto inferiori a quelli che dovremo affrontare ora, se non fosse stato bloccato per due volte dai governi della sinistra. Questa volta non ci fermeranno. Questo è il nostro progetto, questo è il nostro impegno a cui non verremo mai meno». Insomma, il centrodestra sta sfoderando l’artiglieria pesante, resta da vedere come risponderanno gli avversari. Certo è che, con in ballo i finanziamenti europei, il Ponte sullo Stretto di Messina sarà – ancora una volta – una presenza costante.
(198)