Sul Ponte sullo Stretto il Governo nazionale conferma di non avere le idee chiare. Da settimane, l’Esecutivo, manda messaggi contrastanti sulla costruzione di un’opera ritenuta morta e sepolta dal ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio. A riaprire la discussione è stato il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, che il mese scorso, in occasione di una sua visita a Messina, ha parlato del Ponte come di “un’opera indispensabile pere l’intero meridione”.
A riaccendere i riflettori è il ministro alla Coesione Territoriale, Claudio De Vincenti, per cui il Ponte è “un’ipotesi reale”. Un atteggiamento schizofrenico da parte del Governo, che lascia sbigottito il movimento Reset: “Sembra infatti che al Ministro sfugga che tale sistema infrastrutturale prevede che il Ponte vada collegato all’alta capacità che da Augusta dovrà innestarsi fino a Napoli e poi verso l’Europa smistando le merci, ed il vero tesoro, che oggi da Suez, passando per il mediterraneo e da Gilbilterra, arriva al Porto di Rotterdam. La verità, a nostro avviso, è che se non costruiremo una lobby (di interessi legittimi ovviamente) ed un fronte comune tra le Regioni del Meridione interessate da tali infrastrutture e dai vantaggi ad esse connessi sarà impossibile bilanciare gli interessi dei Porti di Genova e Trieste che il Governo senza alcun dubbio oggi follemente si ostina a tutelare”.
Reset chiama a raccolta chiunque creda che il rilancio della Sicilia e del meridione passi dalle infrastrutture: “La cosa che fa più rabbia è che questa “politica nordista” fallimentare impedisce al Paese intero di crescere tutelando interessi marginali rispetto ad un’opportunità di sviluppo storica ed irrinunciabile capace di cambiare la Storia del meridione e dell’intero Paese. Per tali ragioni , come abbiamo già avuto modo di dire pubblicamente, Reset, in occasione dell’incontro che si terrà sabato 29 Aprile a partire dalle 9 a Santa Maria Alemanna, proporrà a tutti i partecipanti la costruzione di un Soggetto Politico che federi a livello locale, regionale e nazionale chiunque voglia sposare, senza se e senza ma, il progetto di infrastrutturazione e rilancio della Sicilia e del meridione d’Italia”.
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