“Fino a poco tempo fa al Comune di Messina si pagava il pizzo sull’asfalto”, una frase pesante pronunciata dal sindaco, Renato Accorinti, il 25 aprile scorso, all’indomani della sua caduta in bici. A quelle dichiarazioni è seguito il solito vespaio di polemiche, molti consiglieri hanno chiesto ad Accorinti di “non lanciare accuse generiche, ma di recarsi in Procura per raccontare fatti e fare nomi”.
La III commissione presentò un invito formale al primo cittadino, affinchè si presentasse in aula a chiarire il senso di quelle parole. Un invito andato a buon fine, visto che il prossimo 30 maggio, Accorinti sarà presente in commissione.
A chiedere spiegazioni al sindaco è stato anche il consigliere, Libero Gioveni: “Non è possibile che il sindaco lanci sempre il sasso per poi nascondere la mano” – merita di essere approfondita e che potrebbe avere anche risvolti di altra natura. Insieme ad Accorinti – spiega Gioveni – saranno anche auditi l’ing. Mario Pizzino e l’ing. Antonino Amato, i due Dirigenti che, in periodi diversi nella scorsa legislatura, si sono succeduti nella guida del Dipartimento che curava, appunto, la manutenzione delle strade”.
L’esponente centrista rincara la dose: “Non potevamo di certo far passare inosservata una esternazione così grave del sindaco – commenta l’esponente centrista – sia nel rispetto dei cittadini che rappresentiamo, sia nel rispetto del nostro ruolo di “pubblici ufficiali” nel momento in cui veniamo a conoscenza, come in questo caso, di presunti reati commessi da qualcuno. E’ evidente – conclude Gioveni – che secondo quanto emergerà nella seduta congiunta del 30 maggio, nella quale Accorinti dovrà certamente fare riferimento a fatti, persone e circostanze, inviteremo il sindaco (e comunque lo farò io stesso in prima persona), se ancora non l’ha già fatto, a presentare un esposto alla Procura della Repubblica contro chi avrebbe commesso al tempo questo genere di reati”.
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