Piemonte, arriva esposto in Procura. Accorinti: “Manterremo il pronto soccorso”

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Interruzione di pubblico servizio e sopraggiunto decesso, come conseguenza dell’impossibilità di poter usufruire di cure adeguate e tempestive.

Sono queste le ipotesi di reato contenute nell’esposto depositato questa mattina, dal “Comitato Salvare l’ospedale Piemonte”, alla Procura della Repubblica di Messina.

Ad annunciarlo, nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nella sala Ovale di palazzo Zanca, il presidente del Comitato, Marcello Minasi.

“Ricorrere all’intervento della magistratura per difendere i propri diritti dovrebbe rappresentare per il cittadino l’extrema ratio – ha esordito l’ex magistrato – e così è stato per noi. In questi mesi abbiamo sempre cercato il dialogo e il confronto con i nostri interlocutori, ma dall’altra parte abbiamo trovato solo la volontà di chiudere una struttura ospedaliera che consta 33mila accessi al pronto soccorso generale e 1000 nascite l’anno. E’ palese la fretta di mettere la parola fine alla vicenda Piemonte – ha concluso Minasi – indifferenti alle sorti dei 180mila utenti che, al nosocomio di viale Europa, arrivano anche dalla provincia ionica e tirrenica”.

Una scelta, quella di rivolgersi alla magistratura, necessaria in seguito alla chiusura del reparto di Medicina generale: “Provano a rassicurarci sostenendo che non cambierà nulla e che Messina potrà sempre contare su tre presidi sanitari – ha spiegato Silvano Arbuse, medico ed esponente del Comitato Salvare l’ospedale Piemonte – il Piemonte o nuovo Neurolesi, nella veste di polo riabilitativo, il Papardo, come polo oncologico, e il Policlinico: unica struttura che potrà continuare a svolgere funzioni di primo soccorso”.

“Qualcuno ci accusa di voler mantenere in vita l’ospedale Piemonte per interessi privati – ha apostrofato Arbuse – ricordiamo a queste persone che la nostra è un battaglia civica. Si sta concretizzando quello che avevamo preannunciato: la chiusura del pronto soccorso e del punto nascite. Non ci saranno più nuovi nati al Piemonte e la classe politica, autrice di questo scippo alla città, deve assumersene la piena e completa responsabilità. Le rassicurazioni tardive che provengono da incontri a porte chiuse, per noi, non hanno alcun valore”.

volantino ufficiale Comitato Ospedale Piemonte

A pesare, ancora una volta, per gli esponenti del Comitato è il silenzio di Renato Accorinti: “Il Primo cittadino evita sapientemente il confronto, trincerandosi dietro inesistenti agguati, complotti e congiure confezionate ad arte contro di lui – ha attaccato Renato Coletta, consigliere della quarta Circoscrizione – sostengono che nulla di ciò che esiste verrà smantellato, ma si smentiscono da soli: medicina genrale non esiste più. Dimessi gli ultimi pazienti per il personale si profila il trasferimento al Papardo. Motivazione? Lo smaltimento ferie. Scuse e pretesti attraverso i quali si sottopone il personale del nosocomio di viale Europa a continue pressioni.Accorinti snobba la città e i suoi cittadini – ha concluso Coletta – dimenticando di rappresentare la massima autorità sanitaria”.

Ed Accorinti, chiamato da più parti in causa, ha affidato proprio in queste ore ad una nota stampa i contenuti del tavolo tecnico svoltosi a Palermo nei giorni scorsi: “Apprezzo la costante disponibilità e l’attenzione manifestata dell’assessore Borsellino nei confronti della nostra città – si legge nella nota – nel corso dell’incontro è stata ribadita la correttezza del percorso svolto. L’ospedale manterrà le sue funzioni di primo soccorso, il mantenimento di otto posti di osservazione breve e intensiva. I servizi ambulatoriali e di laboratorio saranno invece potenziati. Adeguata attenzione sarà fornita – prosegue la nota – al Pronto Soccorso ed ai punti nascita del Policlinico e del Papardo, che appena avranno completato i lavori di potenziamento, si faranno carico di accogliere il settore materno infantile, puntando decisamente a ridurre l’alto tasso di parti cesarei riscontrato al Piemonte (oltre il 60 per cento)”.

In sala invece, a rappresentare le istituzioni, c’era Emilia Barrile, presidente del Consiglio comunale: “Personalmente ritengo che una scelta così importante per il futuro della città debba essere discussa anche con i membri del Consiglio comunale, per questo – ha annunciato la Barrile – invierò già nella giornata di oggi una lettera all’assessore Lucia Borsellino, con la quale chiedo un incontro formale. L’assessore venga a Messina e spieghi alla città cosa sta accadendo”.

Un impegno condiviso anche da Libero Gioveni: “Il gruppo Udc presenterà in consiglio comunale un ordine del giorno sulla vicenda Piemonte, attraverso il quale impegnare la nostra deputazione sia a livello regionale che a livello nazionale”.

Sul fronte opposto, nella giornata di ieri invece, è arrivata la replica del responsabile dell’Azienda Papardo- Piemonte, Giacomo Nicocia: “Tanto rumore per nulla. L’attività di emergenza urgenza svolta dal Pronto soccorso sarà di primo livello, manterrà tutte le unità operative annesse e sarà operativa h24, mentre il reparto di Medicina interna potrà contare su 12 posti letto. Otto saranno invece i posti a chirurgia e otto a rianimazione”.

La battaglia dei numeri continua.

Emma De Maria

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