Che i rapporti tra l’ex giunta Buzzanca e il commissario del Comune Croce non fossero mai cominciati si era capito dal primo giorno. Non stupisce, dunque, che qualcuno, tra gli ex assessori, ancora non ci stia a ingoiare il “rospo” del Piano di riequilibrio finanziario decennale, che probabilmente non avrebbe portato avanti con identifiche cifre, dopo l’ordinanza predissesto della Corte dei Conti. Gianfranco Scoglio, che durante l’ultima giunta Buzzanca aveva la delega allo Sviluppo Economico e che nel 2003 era stato pure direttore generale dell’amministrazione scrive: “L’ultima follia del Comune consiste nei 392milioni di euro di passività da ripianare in dieci anni. Indicate tra le passività anche le domande giudiziali delle liti pendenti (120milioni) e il ripianamento di perdite di società partecipate e aziende speciali non ancora accertate. Come dire – prosegue Scoglio – che da domani, se ognuno di noi cita in giudizio il Comune, ciascuno per 1miliardo di euro, la sommatoria delle domande determina un’esposizione debitoria di fantastiliardi, cui bisogna dare copertura. Senza parole…”. Questo il commento di Scoglio, che invece ,in Consiglio, almeno tra i 24 presenti di lunedì sera, non ha trovato sponda. Bisogna capire tra i 21 assenti quanti erano a “fare altro” e quanti in contrasto con le scelte di commissario e uffici. Per Scoglio, dunque, è esagerato il numero delle Uscite da qui al 2022. Anche il ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, era della stessa linea in autunno prima di “allinearsi” alle decisioni di Croce e degli Esperti.
@Acaffo
(48)