Se il Piano di Riequilibrio sarà bocciato dalla Corte dei Conti, Cateno De Luca si ricandiderà alla carica di Sindaco di Messina. A ribadirlo è stato lo stesso Primo Cittadino, che ha però aggiunto un tassello in più: «Se (il piano di riequilibrio, ndr) viene bocciato mi ricandido a Messina, e se i messinesi mi vorranno punire perché ho tentato di salvare la città, mi punissero pure, pazienza, chiudo la mia carriera politica».
Sono, quindi, giorni di fermento e tensione in riva allo Stretto di Messina, in attesa dell’audizione con la Corte dei Conti per la valutazione sul Piano di Riequilibrio, che si svolgerà il prossimo martedì 8 febbraio 2022. Una delle ragioni, ricordiamo, per cui il sindaco Cateno De Luca ha fatto slittare le proprie dimissioni di qualche giorno. Nel commentare il lavoro che la Giunta sta portando avanti per rispondere alle perplessità dell’organo costituzionale, il Primo Cittadino ha esposto due possibili scenari per i prossimi giorni. Cosa succederà se il Piano di Riequilibrio sarà bocciato? E cosa, invece, se sarà approvato?
«Io ho ribadito un concetto – ha detto Cateno De Luca. Non sono una persona che scappa dalle proprie responsabilità. Se malauguratamente viene dichiarato il dissesto, io mi ricandido Sindaco di Messina. Si va comunque ad elezioni anticipate, perché con questi “asini volanti” non si può andare avanti. Se invece viene approvato io vado avanti nel progetto di liberazione della Sicilia e viene scelto , nell’ambito della Giunta, il candidato o la candidata per portare avanti il modello De Luca. Perché con l’ultimo atto della Corte dei Conti ci sarà l’asseverazione se il modello De Luca ha funzionato o è stato un fallimento».
«E allora perché se viene bocciato mi ricandido? – ha proseguito. Perché non lascio la città in difficoltà, io non scappo. Se viene bocciato mi ricandido a Messina, e se i messinesi mi vorranno punire perché ho tentato di salvare la città, mi punissero pure, pazienza, chiudo la mia carriera politica. Va bene? Perché io sono così, sono una persona coerente. E la coerenza non si compra al supermercato, non viene data con lo sconto».
(401)