Preoccupa la possibilità che l’Autorità portuale di Messina possa essere cancellata. I Capigruppo consiliari, Paolo David, Francesco Pagano e Giuseppe Santalco, rispettivamente Pd, Progressisti Democratici e Felice per Messina, si rivolgono tra gli altri anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, per chiedere di «rivedere l’attuale proposta di legge del ministro Lupi che vorrebbe mantenere in Sicilia solo una Autorità Portuale escludendo quella di Messina».
«L’esigenza di recente manifestata a livello di Governo Nazionale di razionalizzare la funzione delle Autorità Portuali in un’ottica di spending review — spiegano — se non adeguatamente supportata dai dati tecnici-economici delle singole Autorità Portuali, rischia di cancellare dal Piano nazionale l’Autorità Portuale di Messina». Non si tratta di semplice campanilismo, però — sottolineano — ma delle effettive potenzialità della realtà territoriale che si chiede di tutelare.
«La comunità messinese — scrivono in una nota congiunta — rivendica a gran voce la ferma volontà di non perdere un prezioso presidio istituzionale quale quello della A.P.».
A tal proposito i tre rappresentanti delle forze politiche dell’area che si riconosce nel partito Democratico chiedono che venga modificata la prevista costituzione del Distretto Orientale della Sicilia che prevede il declassamento del sistema portuale Messina-Milazzo rispetto a quelli di Augusta e Catania; nel caso di costituzione del Distretto Sicilia Orientale, di prevedere l’A.P. di Messina, «per gli aspetti tecnici e per la valenza strategica rivestita nello scacchiere nazionale dall’Area dello Stretto, come capofila, sede legale e operativa del Distretto»; valutare l’eventuale possibilità di costituire, partendo da Messina-Milazzo un Distretto dell’Area dello Stretto, comprendente anche i porti calabresi accomunati dai medesimi orizzonti di competitività nel panorama dei porti italiani.
Ciò che non può essere ignorato — ribadiscono i tre capigruppo — sono le «legittime aspettative della comunità messinese», e per questo chiedono un’audizione urgente finalizzata ad ascoltare le ragioni di chi vuole mantenere l’A.P. nelle città dello Stretto.
A sostegno delle loro posizioni e della richiesta di modifica della legge 84/94, David, Pagano e Santalco esplicitano le caratteristiche generali che contraddistinguono l’Autorità Portuale di Messina rispetto a quella di Augusta e Catania.
«In primo luogo — dichiarano — occorre sottolineare che il sistema portuale Messina-Milazzo si caratterizza per la presenza del Porto di Messina quale principale snodo per l’intera Area dello Stretto,ma anche per la valenza del Porto di Milazzo per le Isole Eolie e per il basso Tirreno. Il fabbisogno soddisfatto dai due Porti è di quasi 9 milioni di passeggeri l’anno, e il sistema portuale è al primo posto in Italia e all’ottavo in Europa».
«In particolare — proseguono — nell’ottica della proposta Serracchiani che privilegia la realizzazione di sistemi logistici comprensivi di più porti, quelli di Milazzo e Messina denotano le seguenti caratteristiche: presenza di raccordi ferroviari nel porto; offerta di multimodalità di trasporto treno-gomma-nave che nell’ottica Ten-T è punto di forza e unico nel sistema portuale del Paese, anche in un’ottica di corridoio Helsinki-La Valletta; la linea Messina-Salerno con la presenza di più navi giornaliere garantisce efficienza e velocità di trasporto gommato e passeggeri di medio cabotaggio; il Porto di Milazzo è il sito di riferimento della principale raffineria della Sicilia e della centrale termoelettrica della Edimpower, oltre alla presenza di area ex Asi e polo industriale dell’acciaio; il Porto Messina-Milazzo, nel corso del 2013, con 228 presenze di navi da crociera e oltre 500 mila passeggeri è stato il primo porto siciliano, superando anche quello di Napoli; Messina-Milazzo è “comprensive” nel sistema dei porti Ten-T; il Porto di Messina-Milazzo ha numeri maggiori di quello di Augusta e Catania relativamente a: accosti ro-ro, accosti lo-lo, accosti crociere, accosti pax, presenza del raccordo ferroviario; maggiore lunghezza delle banchine disponibili al commercio; ha il maggior numero di merci solide movimentate nel 2012; la maggiore presenza di personale qualificato in pianta organica, per cui l’A.P. di Messina-Milazzo presenta una strutturazione di organico completa ed efficiente; relativamente all’incasso di entrate per canoni demaniali Messina è poco al di sotto di Augusta e triplica Catania; solo l’Autorità Portuale di Messina ha adottato il Prp ed è in corso di approvazione».
Un’analisi dettagliatz, questa, che mira a far comprendere anche ai vertici nazionali l’importanza strategica e tecnica di un’Autorità Portuale che non può essere “smantellata” senza prima considerare le sue reali possibilità pratiche.
La riforma Lupi prevede, infatti, nella nuova versione, solo 14 realtà distrettuali di cui solo una in Sicilia. In quest’ottica, considerate le peculiarità uniche del sistema portuale Messina-Milazzo, «appare indispensabile — concludono — che il Governo nazionale tuteli e valorizzi il sistema integrato Milazzo-Messina. La stessa proposta di riforma avanzata dall’onorevole Serracchiani va proprio a salvaguardare quei Porti che vanno nella direzione della Rete Ten-T, e in tal senso l’A.P. di Messina-Milazzo appare in linea con tale proposta».
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