Dal comignolo non è ancora uscita la fumata bianca: è “lotta” a due (Fabio Mazzeo- Dario Caroniti) nel Pdl, forse pure a tre, mentre il partito di Berlusconi è impegnato sia sul nome che sul programma. Secondo i ben informati una decisione dai vertici locali del Popolo della Libertà, Nino Germanà e Vincenzo Garofalo, di pronunciare ufficialmente il cognome per la scelta del candidato sindaco non c’è ancora. Ma il cerchio si è ristretto al giornalista che oggi lavora nell’ufficio stampa nazionale del Pdl e all’ex assessore al Sociale della giunta Buzzanca. Si parlava pure di Francesco Stagno D’Alcontres: dagli anni Novanta deputato nazionale prima di Forza Italia e poi del Pdl era dato nei mesi scorsi tra i possibili candidati al rettorato. Ma l’esponente di Grande Sud dapprima non è risultato tra coloro che indosseranno l’ermellino dopo Francesco Tomasello e poi non è neppure stato inserito nelle liste di centrodestra per le elezioni Politiche. Nelle ultime ore anche per Palazzo Zanca le sue quotazioni sono in forte calo. Il programma, invece, sta per essere completato e sarà sottoposto quanto prima agli alleati. Questo il commento rilasciato da Caroniti questa mattina: “Se a seguito della redazione del programma, chi lo dovesse condividere, crederà che io possa essere la persona su cui puntare non mi tirerò indietro, ma non è la mia priorità, a me piacerebbe occuparmi di politica e non di amministrazione, ma prima del nome viene il programma, abbiamo descritto un iter da seguire e vogliamo essere coerenti con esso fino in fondo, stiamo valutando in base al progetto politico che possa avere il favore dell’elettorato, è chiaro che la mia candidatura sarebbe diversa da quella di Fabio, siamo molto diversi anche se amici, sono suo amico da quando avevamo 8 anni, e per attuare il programma non sarebbe la medesima cosa indipendentemente dalle scelte che si faranno; se si puntasse a un’immagine della città come promozione di Messina in Italia per lanciare il settore turistico – spiega Caroniti – giusto per fare un esempio, Fabio sarebbe preferibile a me; se invece dovessimo puntare sul rilancio dell’agricoltura, la messa a cultura delle centinaia di ettari di proprietà dell’amminitrazione, la valorizzazione delle risorse ambientali io sarei più competente e credibile”. @Acaffo
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