E’ firmata dai capigruppo di area Pd, Paolo David, Giuseppe Santalco e Francesco Pagano la lettera di vicinanza e solidarietà al compagno di partito, Nicola Cucinotta, dopo la nota vicenda delle esternazioni di Cucinotta su Facebook di qualche giorno fa.
Il consigliere aveva scritto, tra l’altro, “Meglio omofobo che sodomita”, di seguito i chiarimenti, le condanne, la solidarietà del deputato regionale, Franco Rinaldi che ieri ha scritto: “Esprimo personale e politica solidarietà al consigliere comunale del PD Nicola Cucinotta.
Un eventuale provvedimento di sospensione adottato dal Segretario Regionale on. Raciti appare oltremodo inopportuno.
Prima facie, peraltro, non è consentito alle prerogative del Segretario che può solo proporre una misura alla Commissione di Garanzia.
Nel merito della vicenda occorre evidenziare due aspetti.
Il primo: il PD in cui mi riconosco non è un partito nei valori che è sottomesso ad una visione laica, libertaria, atea. Sebbene, come molti commentatori hanno sempre sostenuto, l’originario peccato di “fusione a freddo” non è mai stato redento da un percorso di contaminazione reale tra due storie diverse, mi sembra doveroso ri-affermare che lo spazio per chi manifesta con coerenza un credo e una fede cristiana non può essere negato o sottovalutato.
Anche io pongo come priorità assoluta dell’agire in politica la tutela della famiglia. Anche io sono contrario per la adozione delle coppie gay. E allora? Per questo motivo non sarei democratico? La parola “democratico” ha ancora un senso se dinanzi ad una legittima esternazione, magari con toni diretti e forti perché provocati, si esplicita un pensiero autentico?
Per quanto mi riguarda, per esempio come nel caso del registro delle unioni civili, ritengo che un fenomeno sociale che assume rilevanza è corretto che venga disciplinato. Il concetto è tramandato da millenaria consapevolezza dei dottori del diritto. Tuttavia, ciò non può comportare per converso la negazione di una visione dell’impianto della società che risponde ad una cultura della tradizione come accolta nella Carta Fondamentale.
Secondo: la segreteria regionale così sollecita sul caso rimbalzato dai social continua a essere disattenta sulle vere questioni che interessano davvero ai siciliani. D’altronde, si lascia sempre intravvedere una mira sugli equilibri interni del PD messinese e al contempo un orizzonte sfocato sui temi dello sviluppo, della crescita, della occupazione, della infrastrutturazione e … perché no della credibilità di un governo sempre più fragile e indifendibile”.
Cucinotta ha incassato ora anche la solidarietà dei capigruppo di area Pd, Paolo David, Giuseppe Santalco e Francesco Pagano. Riportiamo di seguito il testo della lettera.
“I sottoscritti capigruppo di area PD, manifestano la loro vicinanza politica al collega Nicola Cucinotta,Consigliere che in seno al civico consesso ha sempre espresso posizioni coerenti con la linea del Partito,ha assunto posizioni di responsabilità in linea con il ruolo demandato dai cittadini sempre con impegno e dedizione,ricoprendo anche ruoli istituzionali quale Presidente di Commissione.
Il recente intervento del Segretario Regionale del Pd,tiene ,forse,solo conto delle sollecitazioni di alcuni iscritti che ,nel tempo,ed in occasione delle ultime elezioni amministrative di Messina hanno manifestato atteggiamento contrario alla candidatura del Sindaco di area PD ,destando perplessità (anzi contrarietà),senza alcun intervento del PD regionale.
Infatti imbastire un caso politico prendendo spunto da un battibecco che trae origine da esternazioni sui social network è quantomeno improprio.
Forse si può rimproverare al Consigliere Cucinotta -caduto in una provocatoria trappola – un argomentare su temi sensibili con eccessiva franchezza ,spinto da un profondo spirito religioso che lo anima.
Temi così delicati forse imporrebbero maggiore prudenza nell’argomentare e nel difendere le proprie ragioni sia religiose che etiche.
Ma,al netto della sensibilità personale del collega,entrando nel cuore valoriale della vicenda,occorre ribadire che il PD ,nella propria essenza statutaria non contempla una svalutazione o azzeramento della cultura -diciamo- di provenienza ex Margherita.
Affermare dei no avverso orientamenti che vanno in direzione opposta ad una impostazione decisamente libertaria non è un disvalore,ma l’affermazione di una libertà di pensiero.
Che,ribadiamo,non può essere un pensiero unico di antico stampo, accettato fideisticamente senza se e senza ma.
La libertà di pensiero ed una diversa visione della eticità,nelle sue varie sfaccettature,non può essere motivo ne’ di allontanamento ,ne’ di messa alla gogna dal punto di vista partitico e di lobby.
Tutto ciò pone,semmai,un problema ,allo stato irrisolto,di una auspicata contaminazione tra istanze politiche e sensibilità distinte come quelle cristiane-sociali e socialiste che permeano con eguali dignità il senso ed il consenso del PD.
Il provvedimento frettoloso così’ estremo,così radicale come quello della sospensione,eventualmente preordinata ad una espulsione,non solo non tiene conto dei fondamentali principi del contraddittorio e dell’analisi sottesa ,ma sembra ispirato da uno spirito di rivalsa da parte di chi vuole rivendicare il “pensiero unico” ,mortificando là libertà di pensiero,magari espressa con toni e modi rudi.
Tranne che l’occasione non rappresenti l’ennesimo tentativo di cercare il progressivo sgretolamento di una parte del PD messinese per interessi correntizi , condizionati anche da necessità di visibilità da parte di chi può solo utilizzare Facebook per esprimere le proprie opinioni non ricoprendo più ruoli istituzionali.
Un Segretario Regionale non può,pertanto,ne’ farsi tirare dalla giacca,ne’ non approfondire la questione per la delicatezza degli argomenti trattati,anche perché il collega Cucinotta rappresenta una parte consistente di elettorato che si riconosce nel PD.
Per questi motivi auspichiamo un pronto chiarimento sulla questione e chiediamo al Segretario Regionale di soprassedere sulla decisione presa,avendo cura di contattare direttamente il Consigliere Cucinotta ed i capigruppo consiliari di area PD e por fine ad un battage che non ha motivo di continuare,evitando ulteriori polemiche dannose all’immagine del partito”.
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