Il Patto di Responsabilità di Reset proposto a giunta e consiglio

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Ad un consiglio ritenuto delegittimato e ad un’amministrazione considerata in piena confusione, il movimento Reset sottopone il patto di responsabilità. Le dimissioni di Luca Eller e il rifiuto di Giuseppe Cannizzaro, hanno aperto una crisi profonda all’interno della giunta che adesso deve fare i conti anche con i mal di pancia dell’assessore Ursino.

Una situazione che per il movimento politico guidato da Alessandro Tinaglia, si può risolvere solo facendo tornare i messinesi alle urne:”Non daremo un giudizio su quanto accaduto in questi giorni ma ci limiteremo a dire che ad un Consiglio delegittimato si somma un’amministrazione in piena confusione che passa dalle dichiarazioni di guerra al “calumet” della pace. Anche in questo caso non approfondiremo le motivazioni di dietrofront così repentini capaci di far impallidire il finale inaspettato di un capolavoro di Hitchcock. Il problema di Messina e dei Messinesi però non è e non può essere certamente la tutela a tutti i costi di un interesse o di un altro. Oggi il solo “Patto” che si dovrebbe sottoscrivere è quello della responsabilità. Siamo stanchi di ascoltare interventi, da tutti gli schieramenti, secondo i quali i Messinesi sarebbero degli inetti perché sarebbero comunque altri a decidere per loro.  Sembrerebbe che il voto e l’opinione dei cittadini verrà certamente influenzata e guidata verso la peggiore delle soluzioni”.

Tinaglia ha invece fiducia sulle scelte elettorali dei messinesi:”Noi invece crediamo che i messinesi sappiano cosa vogliono e per questo continueranno nel solco del cambiamento tracciato nel 2013. A nostro avviso oggi, a differenza di quattro anni fa, non si limiteranno a votare contro un sistema responsabile del crollo della Città ed insieme all’onestà questa volta sceglieranno la competenza. Se dunque Accorinti è certo di avere ben operato si sottoponga serenamente al giudizio degli elettori, spieghi loro quanto di buono dice di aver fatto ed il dibattito torni ad occuparsi del merito delle questioni. Basta con le semplici enunciazioni e  gli slogan.  Fermiamo le contrapposizioni, le guerre di parte, la difesa di poltrone ed interessi particolari e ridiamo la parola ai cittadini. Cosa c’è di più democratico di questo? E’ giunto il momento di pesare con atti concreti la buona fede di tutti dimostrando in modo chiaro chi sono quelli davvero interessati a salvare la Città partendo dall’Authority”.

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