L’ex Caserma dei Carabinieri è occupata ormai da dieci giorni da famiglie di senza casa, in lista per una casa popolare, sfrattati per morosità incolpevole, persone comunque bisognose di avere un tetto sulla testa, tantissime donne e bambini. Dimostra solidarietà e sostegno la sezione di Messina del Partito Comunista dei Lavoratori.
“L’ex caserma dei Carabinieri è stata occupata da 10 famiglie sfrattate e senza tetto – dichiarano Giacomo Di Leo e Francesco La Mantia, coordinatori provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori -. La crisi economica capitalistica, pretesto per eliminare conquiste primarie come il diritto a un tetto, spinge alla fame le masse popolari, mentre regala intere città a banche e speculatori vari. Messina è una conferma di questo quadro desolante generale in cui versano i settori più poveri ed emarginati. Nemmeno i fondi ex-Gescal in giacenza nella cassa depositi e prestiti della Regione Sicilia, che ammontano alla cifra di oltre 254 milioni di euro vengono utilizzati per rilanciare gli investimenti pubblici per le case, a partire dall’autorecupero”.
“E’ scandalosa non la richiesta insoddisfatta di un tetto con la conseguente occupazione – proseguono -, ma il concentrarsi del grande patrimonio immobiliare sfitto nelle mani dei vari palazzinari di turno laici o clericali. Pertanto occorre dare una risposta di massa contro le politiche reazionarie del governo Renzi e della BCE, che con il decreto Lupi svende il patrimonio pubblico edilizio e condanna chiunque occupi immobili, impedendo con l’art. 5 persino di allacciare luce, acqua, gas e quindi residenza! Occorre costruire comitati di lotta contro le politiche di privatizzazione della casa e non solo. La lotta dei senza tetto di Messina non deve restare isolata nella nostra città, ma deve collegarsi alle altre occupazioni (ex scuola Paradiso, ex scuola Ugo Foscolo), a tutti i settori sociali cittadini regionali e nazionali in lotta contro la crisi capitalistica, con la collaborazione attiva di tutti i sindacati conflittuali, a partire da Unione Inquilini (Cub) e Asia Usb.”
Il Pcl sostiene insieme ai movimenti di lotta per la casa “l’esproprio dei grandi patrimoni immobiliari, che tante sofferenze provocano alla maggioranza della popolazione. Altresi bisogna rivendicare la nazionalizzazione delle banche sotto controllo dei lavoratori e quindi l’uscita dall’Ue e dall’euro, condizioni senza le quali oggi qualsiasi lotta è destinata alla sconfitta”.
“Contro sfratti e mutui delle banche usuraie – concludono Giacomo Di Leo e Francesco La Mantia – 10, 100, 1000 occupazioni”.
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