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Il dirigente provinciale di Fratelli d’Italia di Messina, Franco Tiano, annuncia che il partito si sta già muovendo per investire della vicenda il presidente nazionale, Giorgia Meloni:” Abbiamo detto No al Hotspot e lo sosterremo con forza, la città ha un primato nell’accoglienza e per questo disumano sforzo ci aspettiamo un encomio da parte dello Stato. Abbiamo invitato il Presidente Provinciale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Sottile, a fare intervenire al Ministero l’onorevole Giorgia Meloni in difesa della città. Messina è una città che da tempo ricerca la propria dignità sociale e politica, messe a dura prova da anni di disordini programmatici, di mancanza di visione collettiva, di degrado e di un alto grado di illegalità diffusa. Una città posta a dura prova esistenziale ed umana. E’ risaputo che a causa dello stato di sofferenza i nostri giovani sono costretti a fare famiglia altrove, patendo sacrifici ed un allontanamento dalla terra d’ origine, che piega irreversibilmente e perennemente il rapporto diretto con i luoghi, con le bellezze paesaggistiche, con gli usi ed i costumi locali. La città si spopola perdendo un patrimonio umano di inestimabile valore e con esso il principio fondante di una comunità che è il diritto di vivere la propria città, ponendosi, in quanto uomini, al centro degli interessi sociali e politici del territorio d’appartenenza”.
Per Tiano la realizzazione dell’Hotspot rappresenterebbe un enorme danno per lo sviluppo della città:”La realizzazione a Messina di un Hotspot sarebbe un errore ed un danno per la comunità intera. Anche l’accoglienza, in una città di per se povera, non contribuisce a farla rialzare, ma la destina al degrado più assoluto. Messina è sempre stata una città caritatevole, lo ha dimostrato intervenendo tempestivamente, anche se con tanti problemi gestionali e poche risorse, ad assistere, proteggere, accogliere i migranti in un numero superiore a quelli consentiti e contro anche ogni criterio legislativo in tema di dignità del l’accoglienza. Tra i tanti ricordiamo il Palanebiolo, una struttura fatiscente e disumana, peggiore della stesse baracche post terremoto, che ancora persistono sul territorio locale. Ci opponiamo nella scelta di utilizzare le strutture locali, strettamente connesse a territori già degradati e prossime al centro culturale e storico della città”.
Infine, Tiano lancia un appello all’amministrazione comunale e alla deputazione nazionale:”Fatta questa doverosa ed opportuna premessa, chiediamo, a tutta la deputazione Locale, al Sindaco di Messina, al Presidente della Regione Siciliana, al Ministro degli Esteri ed al Presidente del Consiglio, di contribuire a sostenere e proteggere un territorio provato dalla fame e sottomesso ad un ventennio di cecità da parte dello Stato. Un territorio abbandonato e con una continuità territoriale rimasta ai tempi dell’immediato dopo guerra. Una città che deve puntare su l’unica risorsa possibile, che è il Turismo non può assolutamente convivere con un accoglienza disumana, improduttiva e dannosa, come quella di Mineo, di Lampedusa e della stessa Messina”.
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