Anche Pietro Navarra si schiera contro l’idea dell’itergruppo proposta dal sindaco di Messina, Cateno De Luca, durante il suo discorso di inizio anno a Piazza Unione Europea. Il deputato del PD, senza peli sulla lingua, definisce la proposta del primo cittadino «inaccettabile» e invita De Luca a «costruire un progetto politico e amministrativo condiviso di rinascita della città». Di seguito la nota in versione integrale.
«Il Sindaco De Luca non è evidentemente contento dei risultati raggiunti dalla sua Amministrazione. Nel comizio da lui tenuto a Piazza Municipio giorno 1 gennaio ha, infatti, per l’ennesima volta, minacciato le sue dimissioni. L’insoddisfazione del primo cittadino nasce, a suo dire, da un Consiglio Comunale che non sembrerebbe eseguire a bacchetta ogni suo volere, trattando acriticamente ogni delibera proposta dalla Giunta. Non posso, a questo riguardo, non condividere le parole del Prof. Antonio Saitta che, in un suo recente intervento, ha ricordato al Sindaco che un sano confronto politico-istituzionale tra Amministrazione e Consiglio si basa sulla capacità che quest’ultimo ha di esercitare il proprio mandato di controllo e indirizzo politico ricevuto dai cittadini, senza diktat e imposizioni di alcun genere.
Di questa visione distorta della democrazia fa parte anche la proposta del Sindaco di formare un inter-gruppo consiliare a sostegno del progetto dell’Amministrazione. Un inter-gruppo che il Sindaco avrebbe intenzione di comporre chiamando, uno per uno, i Consiglieri Comunali e chiedendo loro di aderire al suo programma. Come dire, una maggioranza di “signor sì” del Sindaco, pronta ad eseguire a comando ogni suo volere. Partiti politici, movimenti e associazioni che hanno dato vita alle liste dalla quali i consiglieri comunali sono risultati eletti per il Sindaco non esistono. Anzi, sono da bandire perché lui non scende a patti con alcuno.
Ritengo la proposta del Sindaco del tutto inaccettabile. A differenza da quanto lui possa pensare, i partiti politici, le associazioni e i movimenti politici che hanno dato origine alle liste e, conseguentemente, ai gruppi consiliari in Consiglio Comunale esistono e non saranno cancellati dalle affermazioni presuntuose del primo cittadino. Naturalmente, ci potrà essere qualche consigliere comunale che vorrà agire da libero battitore per paura di tornare alle urne. Vorrei sperare che il numero di questi signori, i quali eventualmente si trasformerebbero in strumento indecoroso della politica d’accatto promossa dal Sindaco De Luca, sia comunque insufficiente per garantire una maggioranza addomesticata e supina ai voleri dell’Amministrazione.
Quali alternative allora ha il primo cittadino? Due a mio parere. La prima è rappresentata proprio dalle elezioni anticipate. Nessuna paura di affrontarle: prendiamo atto del fallimento dell’Amministrazione De Luca, incapace di mantenere le tante promesse fatte in campagna elettorale e chiediamo il parere ai cittadini messinesi.
Ma c’è anche una seconda alternativa, diversa dall’improponibile inter-gruppo di servi sciocchi dell’Amministrazione. Un’alternativa che ribalta il tavolo, per riprendere la dichiarazione dell’On. Picciolo di qualche giorno fa su questi temi.
Signor Sindaco provi ad alzare il livello della politica cittadina fatta di minacce, invettive e dirette Facebook al vetriolo che stanno imbarbarendo sempre più il discorso pubblico e che hanno ormai isolato l’amministrazione comunale dalle istituzioni cittadine, locali, regionali e nazionali. Signor Sindaco, se ne ha le capacità, provi a costruire un progetto politico e amministrativo condiviso di rinascita della città, avviando delle vere e proprie consultazioni con i gruppi consiliari e i partiti, i movimenti e le associazioni a cui questi si riferiscono. Invece di distruggere, dividere e insultare, provi a costruire e a unire. Provi, se ne ha la capacità, a comporre un’alleanza su un programma di governo sostenuto da una maggioranza consiliare. Provi, se ne ha la capacità, a guidare una coalizione le cui componenti siano coinvolte in prima persona nella gestione amministrativa della città.
Fare tutto ciò significa avere doti di leadership non comuni che permettono a un Sindaco, che sa fare il suo mestiere, di coordinare le attività di un gruppo eterogeneo per personalità, estrazioni culturali, sensibilità, idee e competenze. Significa avere il coraggio di non chiudersi in un fortino circondato da meri esecutori dei voleri del sovrano, ma aprire il governo della città, unendola, a coloro che la rappresentano in consiglio comunale e che sono disponibili, intorno a un progetto politico e gestionale condiviso, a dare un contributo per rilanciare una città morente.
Fino ad oggi il Sindaco è stato ossessionato da accelerazioni continue su vari fronti, senza una visione di prospettiva da dare alla città. Ha impresso velocità a un’amministrazione che però ha fatto poca strada. Un antico proverbio africano dice che se vuoi andare veloce vai da solo, ma se vuoi andare lontano fallo insieme agli altri. Per farlo ci vuole l’autorevolezza di personalità che promuovono progetti condivisi e non l’autorità dei presuntuosi. Se siamo in presenza del secondo tipo di personalità, è certamente meglio andare a votare.
Una precisazione, infine. Questa mia riflessione ha carattere assolutamente personale, non avendola ancora condivisa all’interno del PD e, più in generale, con le altre componenti del centro-sinistra. Pertanto, seppure già discussa con molti consiglieri comunali che in larga parte hanno una visione simile alla mia, non può essere assunta come posizione del partito. Sono però pronto a confrontarmi sin da subito affinché si apra una discussione nei gruppi consiliari del centro-sinistra al fine di assumere una posizione unitaria».
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