«Paglia, sfalci, potature e altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso, se non utilizzato in agricoltura, in selvicoltura o nella produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggino l’ambiente né mettono a repentaglio la salute, non devono essere considerati rifiuti pericolosi». È questo il succo di una mozione depositata da cinque deputati del Pdl all’Ars, Nino Germanà, il capogruppo Francesco Scoma, Salvino Caputo, Vincenzo Fontana e Marco Falcone, i quali chiedono che si impegni il governo nazionale a operare una modifica legislativa o, in alternativa, l’emanazione di una circolare esplicativa che possa venire incontro ai piccoli agricoltori ed evitare l’abbandono dei campi. «Oggi, la stessa giusta legge che prevede pesantissime sanzioni penali e pecuniarie per chi si rende responsabile di reati ambientali – spiegano – iniquamente equipara a ciò la combustione sul campo dei residui vegetali e configura il reato di illecito smaltimento di rifiuti, sanzionato penalmente». «Piccole aziende agricole – concludono i deputati firmatari – producono minimi scarti, spesso legati alla potatura, oppure residui di mietitura o scerbatura che, da sempre, sono stati smaltiti con l’accensione di fuochi controllati che tra l’altro implementano e arricchiscono il terreno su cui agiscono da princìpi fertilizzanti mentre la stessa cenere, ricca di potassio, riduce o evita l’utilizzazione di prodotti chimici».
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