Allo sgombero del Teatro in fiera “Pinelli” seguono le reazioni indignate del MoVimento 5 Stelle: «L’atto che è avvenuto stamattina al Teatro Pinelli e lo spiegamento di forze (sembrava il G8) che è stato utilizzato per sgomberare una decina di persone pacifiche non ci stupiscono minimamente — scrive in una nota il M5S—. Questi cittadini hanno avuto la grave colpa di restituire alla cittadinanza un teatro, rendendolo fruibile e pianificando, in soli 60 giorni, decine di attività gratuite di carattere politico, sociale e culturale che in questa città non sono state organizzate nell’arco di 20 anni. Ma d’altro canto, si sa — continua il comunicato —, in questa città quando un amministratore governa nel totale disinteresse verso il bene comune, lasciando solo macerie alle sue spalle e creando danni da tutti i punti di vista, nessuno dice una parola, mentre quando dei ragazzi, senza interessi personali, aprono le porte di un teatro e propongono spettacoli, assemblee cittadine etc., vengono trattati come criminali. Vorremmo anche rimarcare le colpe di gran parte della cittadinanza, cieca e sorda di fronte ai drammi veri di una città (Sicilia limoni, Teatro in fiera, Teatro Vittorio Emanuele, Servizi sociali, Triscele ecc.) ed invece pronta a puntare il dito contro dei concittadini, incasellandoli in colori politici e guardandoli con distacco e (spesso) con disprezzo, senza probabilmente mai aver messo piede all’interno del Pinelli o aver scambiato due parole con gli stessi. È l’intero concetto di ordine pubblico — concludono — che va rifondato, assieme alle nostre coscienze».
Anche Reset ribadisce la sua solidarietà al “Teatro in Fiera” e, in modo particolare, allo spirito che ha animato l’iniziativa, che ha permesso di riaccendere i riflettori sul tema della Cultura. Il movimento ringrazia per questo gli occupanti ma — sottolinea — «solo fino al momento in cui l’obiettivo era, appunto, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica». «Se le Istituzioni preposte — scrivono da Reset —, come leggiamo dagli organi di stampa, avevano però più volte sollecitato lo sgombero dell’area, hanno allora fatto bene ad intervenire. Certo la “teatralità” e le modalità dell’intervento — evidenziano — lasciano un po’ perplessi, così come l’enfasi e il dispiego di forze che pare francamente spropositato e inadeguato alla situazione. Come però abbiamo già avuto modo di chiarire continuiamo a credere nelle regole e nelle Istituzioni». «“La rivoluzione”, come la immaginiamo noi — continuano —, deve essere esclusivamente culturale ed una società civile deve lottare affinché le regole vengano applicate e non certo perché vengano infrante». «Il fatto che qualcun altro le infranga — concludono — non può certo divenire un alibi e di sicuro non legittima altri a farlo, altrimenti è il caos. Il rischio serio è che si scateni ancora una volta una guerra ideologica inutile che potrebbe far perdere di vista quanto di buono fatto attraverso l’occupazione del Teatro».
Intanto, sabato 16 Febbraio alle 10.30, nella Sala Commissioni del Comune di Messina, Reset indice una conferenza stampa durante la quale verranno presentate le adesioni e i passi successivi propedeutici alle “primarie civiche di piazza”.
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