Dopo il bando pubblicato il 3 luglio scorso, e scaduto il 15 luglio, potrebbero essere riaperti, a Messina, i termini per i fondi per la morosità incolpevole.
La proroga del bando è stata ipotizzata dopo la mediazione nella commissione Servizi sociali del Comune, tra l’Unione inquilini e l’Amministrazione.
Fulvio Bellomo, direttore generale del dipartimento regionale Infrastrutture, Mobilità ed Edilizia, ha garantito all’assessore al ramo, Nino Mantineo, la propria disponibilità a valutare, venerdì, la richiesta di chiarimenti di palazzo Zanca. Questo potrebbe fare ottenere la proroga del bando, scaduto lo scorso 15 luglio.
In commissione consiliare, presenti Antonio Currò, per l’Unione inquilini, Mantineo, il segretario generale, Antonio Le Donne, e il responsabile del procedimento, Sebastiano Ravì, si è dipanata una situazione complessa.
A Ravì è stato contestato di avere reso accessibile la possibilità di finanziamento ai soli inquilini che hanno ricevuto la citazione di convalida entro il 2014, precludendo così l’opportunità a chi è stato sfrattato nel 2015. L’Unione inquilini, sottolinea come questa situazione sia ancora più grave dato che la stessa Regione è tornata sui propri passi, rettificando la circolare nella il termine era addirittura il 2013. La Regione, aveva rettificato, ammettendo in questo caso l’errore, il Comune no.
E’ già il terzo bando quello emanato dal Comune, ma l’auspicio dell’Unione Inquilini è che non sia l’ultimo.
Pare infatti che, in base alle imprecisioni denunciate dall’associazione, solo cinque famiglie abbiano potuto rispondere.
Critiche per alcuni adempimenti richiesti in fase di istruttoria, come l’allegato che l’inquilino moroso incolpevole deve farsi compilare dal padrone di casa, senza il supporto degli uffici pubblici. Un allegato in cui il proprietario dovrebbe dichiarare che l’affitto non viene corrisposto da sei mesi, che non si prevede l’aumento del canone e che differirà lo sfratto per altri sei mesi. L’Unione Inquilini chiede che questo adempimenti sia rimandato ad un secondo momento, perché escluderebbe il moroso incolpevole se il proprietario per qualsivoglia motivo si rifiutasse di rilasciare l’attestazione.
L’obbligo dell’autocertificazione a cura del proprietario permane sia al fine di ricevere i contributi per stipulare un nuovo contratto a canone concordato, sia per differire lo sfratto per un periodo pari alla somma del contributo ricevuto.
Mancano, emerge da quanto detto in commissione consiliare, soprattutto i percorsi di “accompagnamento sociale”. Le Donne, in commissione, ha chiesto agli uffici l’attivazione di mediatori e assistenti sociali che, secondo Currò, verrebbero invece interpellati solo per buttare fuori gli inquilini.
Nel bando, l’Unione Inquilini, sottolinea anche il punto che obbliga l’inquilino che voglia ricevere un contributo per pagare il deposito cauzionale, di allegare alla domanda un nuovo contratto già stipulato per ricevere la somma dovuta. L’associazione si chiede come può un moroso incolpevole che ha bisogno di quella somma, stipulare un nuovo contratto in maniera preventiva. Tuttavia, secondo un’interpretazione fornita ieri dal Comune, quest’obbligo avverrebbe in un secondo momento.
Mantineo avrebbe chiesto la revoca in autotutela del documento ma il dirigente, Giovanni Bruno, ieri assente, non ha ravvisato alcun vizio.
Diversa la posizione di Le Donne che chiede ai propri funzionari di avere un atteggiamento attivo, proponendo un’interpretazione della normativa alla Regione, capace di condurre all’apertura a tutti i morosi incolpevoli, senza limiti di tempo.
Poco tempestivo è apparsa l’iniziativa di Ravì, che ha mandato una richiesta di chiarimenti il 20 luglio, quando il bando era scaduto il 15.
Domani, venerdì, le tante famiglie in attesa di aiuto attendono una risposta.
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