Il Consiglio comunale straordinario svoltosi, ieri, per risolvere la questione di MessinaServizi Bene comune sospeso con un nulla di fatto.
Il civico consesso ha, infatti, chiesto un ulteriore parere al Consiglio di giustizia amministrativa sull’applicazione della legge Madia al Ministero al caso MessinaServizi, che, secondo quanto espresso dalla Corte dei Conti, prescriverebbe la liquidazione della nuova azienda, alla luce del fallimento di MessinAmbiente.
Prima di esprimersi sul futuro di MessinaServizi Bene Comune, quindi, i consiglieri hanno deciso di attendere un parere ufficiale prima di pronunciarsi sull’effettiva possibilità di mettere in liquidazione MSBC e affidare il servizio ad un gestore privato.
La richiesta è partita dal consigliere PD Antonella Russo che con un ordine del giorno, controfirmato da buona parte dell’Aula, ha messo in dubbio – su più fronti – il futuro immaginato dall’amministrazione De Luca per la società che oggi si occupa della gestione rifiuti a Messina.
I dubbi di Cambiamo Messina dal Basso
Sul tema si era espresso anche il gruppo Cambiamo Messina dal Basso che si è dichiarato soddisfatto per le richieste avanzate dal Consiglio comunale, che ha accolto i quesiti da loro posti qualche ora prima della seduta straordinaria.
La soddisfazione dei sindacati
Il blocco sulla discussione che riguarda MessinaServizi Bene Comune è approvato anche dai sindacati, che hanno consegnato, a fine seduta, una lettera ai Consiglieri, in cui, tra le altre questioni, chiedono la richiesta del parere del Ministero competente ritenendo «necessario approfondire tutte le questioni legali e normative, perché si faccia chiarezza in merito all’interpretazione autentica delle stesse e dare autorevole indirizzo all’ente locale in merito al quesito posto, se il fallimento della società MessinAmbiente rientra o meno nel caso di specie indicato dalla legge Madia e, in caso positivo, quali siano le eventuali conseguenze sulla società MessinaServizi Bene Comune e gli obblighi derivanti per l’ente».
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