I fondi per il concordato giudiziario che manterrebbe in vita Messinambiente ci sono. L’assessore all’ambiente, Daniele Ialacqua, allontana i dubbi avanzati dai consiglieri comunali durante la seduta straordinaria di ieri, in cui la commissione bilancio ha votato la prima delibera per la costituzione della Messinaservizi Bene Comune. Al centro del dibattito però ci è finito inevitabilmente il futuro della società di via Dogali che dipenderà dall’udienza fallimentare del prossimo 8 febbraio.
In aula amministrazione comunale (rappresentata dagli assessori, Ialacqua ed Eller e dal segretario generale, Antonio Le Donne) e i legali di Messinambiente, Parrinello e Vermiglio, hanno espresso all’aula la posizione che sarà presa in Tribunale. Ai magistrati sarà proposto un concordato per la dilazione dei debiti di Messinambiente, affinchè la società possa restare in vita per poi passare il testimone alla Messinaservizi Bene Comune.
In consiglio non mancano i dubbi circa le reali possibilità da parte della società di proporre un concordato, dubbi che Ialacqua smentisce categoricamente: “Le risorse saranno prese da tutte quelle voci in cui è possibile attingere, vale a dire dal Piano di Riequilibrio, dal Bilancio e dalle transazioni tra il Comune con Messinambiente e Ato 3. Quindi i fondi ci sono poi toccherà al magistrato valutare la fattibilità o meno del concordato proposto”.
Ialacqua spiega come la giunta e i vertici societari si muoveranno nei prossimi giorni: “Ieri abbiamo ribadito un concetto chiaro, ovvero che si farà tutto il necessario per evitare il fallimento di Messinambiente. Stiamo lavorando per presentare questa procedura concordataria che non viene per nulla ostacolata dalla nascita della nuova società, anzi la integra. Perchè ci saranno delle entrate extra per Messinambiente, che riceverà dei fondi per l’affitto dei mezzi per lo svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti, che sarà eseguito dalla Messinaservizi Bene Comune. I legali stanno lavorando affinchè il concordato venga approvato prima dall’assemblea dei soci e poi dalla Giunta il 31 gennaio e depositato al Tribunale già l’1 febbraio”.
La situazione però rimane in bilico, perchè qualora Messinambiente venga dichiarata fallita senza che sia data vita ad una nuova società capace si svolgere il servizio, il Comune, così come prevede la Legge Madia, dovrà redigere un bando per l’affidamento esterno della durata di 5 anni.
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