Di qualche giorno fa la notizia dell’ultimo posto in classifica in merito al rapporto sull’ecosistema urbano di Legambiente, di oggi la replica dell’assessore all’ambiente, Daniele Ialacqua, il quale ha evidenziato che “Bisogna prima spiegare che l’Ecosistema urbano è un’indagine promossa dal 1993 da Legambiente, con il supporto dell’istituto di ricerca Ambiente Italia ed in collaborazione con il Sole24ore che pubblica annualmente i dati”.
“Lo studio – scrive l’assessore – rappresenta e valuta i carichi ambientali, la qualità delle risorse e la capacità di gestione e tutela ambientale dei 104 comuni capoluogo italiani. In parole povere misura la “febbre” ambientale delle città capoluogo di provincia, determinata dagli impatti delle attività economiche e dagli stili di vita dei cittadini sull’ambiente, e l’efficacia delle politiche ambientali messe in campo dai comuni per far fronte a tali impatti. Per misurare questa febbre vengono raccolti numerosi dati tramite questionari inviati ai comuni o attinti da fonti ufficiali (ad esempio Istat), che vengono poi sintetizzati in punteggi assegnati agli indicatori che determinano la classifica finale. Gli indicatori, che incidono sulla graduatoria finale, coprono 5 aree (aria, acque, rifiuti, trasporti, energia) e dallo scorso anno sono 18 e si riferiscono a tre macro-classi: indicatori di pressione, che misurano il carico generato sull’ambiente dalle attività umane (ad esempio consumi di acqua potabile e di elettricità, produzione di rifiuti solidi urbani, tasso di motorizzazione); indicatori di stato, che misurano la qualità dell’ambiente fisico ad esempio (inquinamento atmosferico); indicatori di risposta che rendono una misura della qualità e della gestione delle politiche ambientali messe in campo dall’amministrazione pubblica o dalla città più in generale (ad esempio raccolta differenziata, trasporto pubblico, depurazione, isole pedonali)”.
“Nelle 22 edizioni della ricerca la città di Messina, tranne rare edizioni, – prosegue Ialacqua – si è tradizionalmente posizionata negli ultimi posti a causa delle numerose criticità e dei ritardi rispetto ad altre realtà urbane. In particolare i ritardi della nostra città, in linea purtroppo con numerose altre realtà urbane meridionali, si sono sempre evidenziati sia negli indicatori più influenzati da fattori economico-sociali e stili di vita, sia soprattutto negli indicatori di risposta, ovvero nella capacità delle pubbliche amministrazioni di rispondere alle problematiche ambientali. Nell’edizione 2015, su dati 2014, Messina ha confermato purtroppo le sue criticità ed i suoi ritardi rispetto alle altre città, così come numerose realtà urbane meridionali, evidenziando però per la prima volta una evidente inversione di tendenza per quanto riguarda gli indicatori di risposta, che risultano avere tutti un trend di crescita positivo: dispersione della rete idrica, capacità di depurazione, raccolta differenziata trasporti, isole pedonali, incidentalità stradale. Solo per le energie rinnovabili rimaniamo ancora al palo non avendo alcun impianto di energia alternativa sugli edifici pubblici. Siamo dunque ultimi in graduatoria, perché nonostante per la prima volta il Comune di Messina risponda a tutti i questionari, e nonostante vi sia per la prima volta una netta inversione di tendenza su quasi tutti gli indicatori di risposta, ovvero sulla capacità di risposta dell’amministrazione comunale, tali miglioramenti sono stati vanificati purtroppo dal mancato invio da parte della Provincia regionale dei dati relativi all’inquinamento atmosferico (equivalenti a tre indicatori su 18) e dall’errata trascrizione del dato sulla depurazione delle acque (48 per cento nella ricerca, invece del 98 per cento), il che ci ha fatto perdere qualche punto e qualche posizione, anche se oggettivamente la posizione della nostra città sarebbe rimasta ugualmente nella parte bassa della classifica”.
“L’indicazione da trarre da questa indagine, che ovviamente come detto misura la “febbre” e non la qualità ambientale delle città, – conclude l’assessore – è in realtà un importante sprone a continuare sulla strada intrapresa visto che finalmente dopo anni di immobilismo la nostra città fa qualche passo avanti in tema di raccolta differenziata, isole pedonali, piste ciclabili, e ciò ci fa ben sperare per i prossimi anni considerato anche che sono in cantiere importanti provvedimenti come il progetto porta a porta, l’incremento delle piste ciclabili e delle isole pedonali, il varo del Paes (piano energetico), l’installazione di 8 impianti fotovoltaici sui tetti di altrettante scuole e la riattivazione delle centraline di monitoraggio dell’aria della Città Metropolitana di Messina. Insomma siamo ultimi ma non i peggiori e la risalita della graduatoria è già iniziata”.
(304)