Il gruppo consiliare del M5S ha riscontrato delle anomalie nelle nomine dei Cda di Partecipate ed Ente Teatro. Con un’interrogazione al sindaco Cateno De Luca, i pentastellati hanno chiesto l’annullamento del provvedimento e chiarimenti riguardo all’intenzione, che il primo cittadino aveva espresso in campagna elettorale, di eliminare le Municipalizzate.
Il provvedimento, secondo gli esponenti del Movimento, andrebbe contro legge: «Oltre a non essere in linea con quanto dichiarato in campagna elettorale dal primo cittadino, che ha aumentato il numero delle poltrone dopo aver garantito di voler ridurre i costi della politica per risanare il Bilancio Comunale – spiega il capogruppo pentastellato Andrea Argento, primo firmatario dell’interrogazione – le designazioni e le nomine nelle Partecipate da parte del Sindaco, che si è di fatto sostituito agli organi preposti, violano le disposizioni di legge».
Secondo i Consiglieri del Movimento 5 Stelle, le nomine del Cda dell’Ente Teatro sono di competenza regionale, mentre per quanto riguarda le Partecipate doveva essere nominato un Amministratore Unico.
Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:
Il sottoscritto Andrea Argento, nella qualità di Capogruppo al Consiglio Comunale della città di Messina per il MoVimento 5 Stelle, primo firmatario della presente interrogazione a nome di tutto il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, premesso che:
– il Sindaco della città di Messina tra gli obiettivi prefissati nel programma elettorale, con il quale si è presentato agli elettori alle recenti elezioni amministrative del 10 Giugno 2018, ha promesso la riduzione delle società partecipate per abbattere i costi della politica e risanare il Bilancio Comunale;
– le partecipate A.M.A.M. (Azienda Meridionale Acque Messina S.p.A.) e MessinaServizi Bene Comune S.p.A. (Società in House con socio unico pubblico locale), in ossequio al Decreto Madia, avevano deciso di prevedere alla guida delle rispettive società la figura dell’Amministratore Unico e a, tutt’oggi, non si hanno notizie di eventuali formali modifiche dell’organo di governo, atteso che il ripristino dei singoli CdA vanno debitamente deliberati dall’assemblea dei soci;
– vero è che lo Statuto vigente dell’Ente Autonomo Regionale “Teatro di Messina” all’art. 12 prevede che il sindaco della città di Messina nomini un rappresentante nel CdA dell’Ente con funzioni di Presidente, ma è altrettanto vero che il sindaco, visto che continua ad esercitare le prerogative di Deputato regionale, diversamente non si potrebbe giustificare il blitz di questi giorni allo stesso Teatro, doveva sapere che l’art. 39, comma 4 della Legge regionale 7 maggio 2015, n° 9 e s.m.i. , come modificato dall’art. 6, comma 5 della legge regionale 11 agosto 2017, n° 16, ha apportato modifiche inerenti le rappresentanze degli organi degli enti sottoposti a controllo e vigilanza della Regione Siciliana;
– Il Sindaco del Comune di Messina, con proprio decreto, senza entrare nel merito delle scelte, ha effettuato designazioni e nomine nelle partecipate del Comune e in enti autonomi sostituendosi agli organi naturali e violando disposizioni di legge.
Considerato che:
– l’Assessore del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana, con D.A. n° 09/Gab del 31/07/2018 ha decretato, in forza della normativa in vigore, la seguente composizione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Autonomo Regionale “Teatro di Messina”, precisamente:
1) da un rappresentante della Regione Siciliana, designato dall’Assessore regionale del Turismo, dello sport e dello Spettacolo, con funzioni di Presidente e legale rappresentante;
2) da un componente designato dal Sindaco della Città di Messina;
3) da un componente designato dal legale rappresentante della Città Metropolitana di Messina;
– l’Ente Autonomo Regionale “Teatro di Messina” è stato diffidato di adeguare, entro trenta giorni, il proprio Statuto alle disposizioni di cui all’art. 39, comma 4 L. r. 9/15 e s.m.i., in particolare l’art. 12 del medesimo statuto;
– per quanto di conoscenza non sono stati modificati, formalmente, gli organi di governo di alcune società partecipate.
Ritenuto:
– opportuno, nell’interesse dell’amministrazione Comunale e della collettività, revocare il su citato Decreto Sindacale.
Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato, interrogano il Signor Sindaco, per sapere:
– se, in attesa delle modifiche statutarie dell’Ente Autonomo Regionale “Teatro di Messina”, e delle opportune modifiche da parte dei soci delle società partecipate, intende revocare, con decorrenza immediata, il Decreto Sindacale n° 29 del 27/07/2018;
– se intende rispettare gli impegni assunti con la comunità messinese di liquidare le partecipate, iniziando dall’abbandono del sostegno al piano concordatario della società Messiambiente S.p.A. in liquidazione che insieme all’A.T.M. e alla Messina Servizi Bene Comune trascineranno, inevitabilmente, l’Amministrazione Comunale nel baratro politico – amministrativo.
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