Messina. Emilia Barrile punta il dito contro la Giunta Accorinti: continui ritardi nel fornire al Consiglio Comunale documenti e informazioni per decidere con serenità su importanti questioni cittadine.
In questo caso l’argomento del dibattere è l’approvazione della delibera delle tariffe TARI: «L’atto va approvato entro sabato e, ancora, non è pervenuto alcun documento».
Una situazione, quella descritta dalla Presidente del Consiglio Comunale, che renderebbe difficile il lavoro dei consiglieri: «Fino all’ultimo – dice Emilia Barrile – la giunta dei ritardatari cronici continua ad avere una condotta inaccettabile, cercando di mettere spalle al muro il consiglio comunale a cui non vengono comunicate agende, trasmesse documentazioni per tempo e inoltrate le proposte in modo da poter essere valutate, pretendendo che in aula si votino atti alla cieca».
La delibera sulle tariffe TARI della città di Messina andrebbe approvata entro domani, sabato 31 marzo, giorno in cui scadono i termini per l’approvazione dell’atto. «Oggi è venerdì – prosegue la presidente Barrile – e non ho ancora ricevuto neppure la richiesta per portarla in aula e poterla calendarizzare. Come ogni volta in questi 5 anni, il Sindaco e i suoi giocano in modo inqualificabile».
La presidente Barrile pone, poi, l’accento sulle responsabilità che hanno i consiglieri: «Al di là della responsabilità personale che ogni consigliere ha davanti alla legge per gli atti che vota, e dei quali deve saper rispondere (e quindi deve conoscerli e avere almeno il tempo di valutarli), esiste quella verso la società che è prioritaria. E come mi pronuncio su una proposta che non sono riuscito neppure a leggere? Per esempio, in questo caso, la giunta ha approvato il piano tariffario ma il consiglio non ne sa nulla. Ipotizziamo che il costo previsto sia più alto degli anni passati. Bisognerà ridurre (ancora???) i servizi, cosa che sul bilancio non ha effetti».
«Tra l’altro il previsionale 2018 di Messina non è ancora stato redatto e quindi sarebbe ancora possibile intervenire. Ma – conclude la Presidente del Consiglio Comunale – in 24 ore tutto questo è impensabile».
(345)