Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha appena presentato al Consiglio Comunale la sua relazione di inizio mandato. Un documento di 370 pagine in cui il primo cittadino illustra quella che viene definita «la selva oscura di Palazzo Zanca». In aula De Luca ha trovato consiglieri attenti, che hanno ascoltato in silenzio il suo lungo discorso di quasi tre ore, che non ha risparmiato nessuno. In base ai dati emersi dalla relazione di inizio mandato, infatti, De Luca ha affermato: «Se dovessimo dire da dove partiamo, dovrei dirvi che partiamo da meno 100 milioni di euro di debiti». E si capisce immediatamente che dalle pagine di quel documento viene fuori «un punto di partenza drammatico» e il punto di arrivo può essere raggiunto soltanto con un piano preciso di interventi: il Salva Messina. La scadenza ultima da rispettare è il 25 novembre, entro cui bisogna chiudere la partita dell’approvazione del piano di riequilibrio.
Un percorso breve ma pieno di ostacoli in cui, secondo De Luca, il problema principale sono le Società Partecipate. «Hanno creato il dissesto del Comune di Messina» tuona il primo cittadino che illustra, una dopo l’altra, le situazioni in cui versano ATM, AMAM e MessinaServizi Bene Comune.
ATM e trasporto pubblico
Nella relazione di inizio mandato si legge, “l’ATM è l’unica azienda speciale di trasporto pubblico urbano esistente in Italia che ancora non si è trasformata in Spa o in altra forma societaria a causa della mancata approvazione degli ultimi 15 anni di bilanci da parte del Consiglio Comunale. L’ATM rappresenta il pozzo di San Patrizio perché ha continuato indisturbato a produrre debiti usufruendo i trasferimenti da parte del Comune di Messina per dei presunti elevati standard di trasporto urbano che hanno generato oltre 30 milioni di euro di debiti negli ultimi cinque anni”.
Alla luce di quanto emerso, Cateno De Luca ha ribadito che la soluzione è solo una: privatizzare o trasformare l’ATM in una società di capitali. «Decidete voi» ha dichiarato il sindaco rivolgendosi al Consiglio Comunale, «ma se vogliamo mantenere il servizio pubblico bisognerà trasformarla in società di capitali». Quello che è certo, ha sottolineato il primo cittadino, è che sarà necessaria una rimodulazione del servizio di trasporto pubblico, affermando nuovamente la questione dell’eliminazione del tram.
AMAM e servizio idrico
Durante il suo intervento fiume, Cateno De Luca ha illustrato quanto emerso dallo studio delle carte riguardanti l’AMAM. Nulla di nuovo rispetto a quanto già anticipato nel comizio di domenica scorsa a Piazza Unione Europea. L’AMAM è viene definita dal sindaco come una “società utilizzata dalla precedente giunta comunale come un bancomat con prelevamenti forzosi di milioni di euro attraverso utili di esercizio, di fatto fittizi, per finanziare le spese pazze di palazzo Zanca”. Una politica che ha avuto come effetto un servizio idrico inefficace, con una rete idrica definita un colabrodo e che ha causato le crisi idriche che hanno fatto ridere tutta l’Italia.
MessinaServizi Bene Comune e la raccolta differenziata
Sulla MessinaServizi il discorso di De Luca inizia con un elogio del lavoro svolto negli ultimi mesi dalla società partecipata, per raggiungere l’obiettivo di avere finalmente una Messina bella, pulita ed ecologia. E i primi risultati sono visti. «la raccolta differenziata è aumentata di 4 punti – ha dichiarato De Luca – ma più di così non è possibile fare». Il vero problema, secondo il sindaco, è “un sistema criminale di scatole cinesi con Ato3 e Messinambiente, simbolo di un sistema di inefficienza, illegalità e spreco di denaro pubblico”. La soluzione? Anche in questo caso il sindaco ritorna a parlare di privatizzazione della gestione dei rifiuti. «Troviamo un soggetto privato e vendiamo tutto – tuona De Luca. Non volete privatizzare? Allora dobbiamo trovare 20 milioni di euro per mantenere il servizio».
Durante il suo discorso, De Luca ha parlato anche della Polizia Municipale: «un settore massacrato, smembrato. Un corpo demotivato in cui non si è investito ma che invece è fondamentale per il Comune di Messina», sottolineando, ad esempio, il compito fondamentale di “scortare” lo Shuttle in questi primi giorni del nuovo piano invernale ATM e di aumentare i controlli lungo l’intera asse viaria creata per collegare Giampilieri a Torre Faro.
Annunciato anche un confronto con l’Università degli Studi di Messina sulla questione degli immobili che, secondo il sindaco, Unime starebbe utilizzando senza pagare alcun canone: «Mi riferisco all’Orto Botanico, alla Casa dello Studente e al Magistero, ma avremo modo di fare chiarezza, carte alla mano».
E non poteva mancare la frecciatina ai dipendenti comunali, ricordando l’ormai famosa questione degli attacchini e della macchinetta del caffè, che il sindaco ha fatto diventare esempio negativo di quello che succede quotidianamente a Palazzo Zanca. Un’immagine ben lontana da quella machina amministrativa efficiente che De Luca tanto auspica di veder diventare realtà.
Dopo aver illustrato per sommi capi la situazione in cui versa la città, De Luca ha chiesto al Consiglio Comunale di prendere una decisione sulle modalità con cui intervenire. Ci sono decisioni importanti da prendere e il tempo a disposizione e breve. «Entro il 15 ottobre dobbiamo chiudere la partita. Abbiamo il destino della città nelle nostre mani», ha concluso il sindaco Cateno De Luca.
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