Dopo quattro anni di attese e rimpalli il Regolamento per l’attuazione di politiche antimafia è stato approvato dal Consiglio Comunale nella seduta di ieri, 21 novembre.
Il regolamento, proposto dalle associazioni antiracket Addiopizzo Messina, Libera “Nino e Ida Agostino”, Fondazione Antiusura Padre Pino Puglisi e Agende Rosse di Messina – Gruppo Graziella Campagna, è stato approvato all’unanimità, con delle modifiche effettuate attraverso sei emendamenti.
Con la nascita di questo regolamento Messina vedrà, tra le altre, l’istituzione di un Osservatorio Comunale Antimafia di cui faranno parte le associazioni antiracket e antiusura, il sindaco Renato Accorinti, due consiglieri comunali e un rappresentante della Camera di Commercio.
Ad accoglie con un plauso l’approvazione del Regolamento Antimafia è il CESV (Centro Servizi per il Volontariato) di Messina: «Il documento, frutto del lavoro di una serie di associazioni e della collaborazione della Giunta prima e del Consiglio adesso – dichiara Ennio Marino, vicepresidente del CESV Messina – è per la nostra città uno strumento allo stesso tempo carico di ideali di solidarietà e civiltà e di sostegno a una forte politica antimafiosa. Insieme alle misure di contrasto alla corruzione, al gioco d’azzardo e al racket, rappresenta una risorsa per uscire definitivamente da certe zone d’ombra che caratterizzano il dibattito contemporaneo sul tema dell’antimafia con contenuti improntati all’eticità e al buon costume che possono guidarci nella scelta di iniziative e programmi di contrasto alla criminalità».
Anche le associazioni antiracket, promotrici del regolamento stesso, esprimono soddisfazione per l’approvazione nonostante i lunghi tempi di attesa: «Sono passati 20 mesi dalla proposta di delibera di Giunta, 4 lunghi anni da quando le nostre organizzazioni inoltravano all’Amministrazione Comunale di Messina una proposta di Regolamento per l’attuazione di politiche antimafia, comprensive di misure di contrasto alla corruzione, al gioco d’azzardo, al racket e con l’aspetto innovativo di sostegno alle imprese che denunciano. Un aspetto non secondario nel contrasto al fenomeno mafioso che attanaglia la nostra economia e può considerarsi, per certi versi, apripista per future regolamentazioni della materia negli enti locali. A ciò si aggiunge l’istituzione dell’Osservatorio Comunale Antimafia, pensato come strumento partecipativo per rendere esecutive le disposizioni contenute nel Regolamento, per aggiornare il quadro generale delle attività messe in campo dall’Amministrazione, collaborando con la stessa per l’adozione di iniziative di prevenzione e formazione rivolte in particolare ai giovani.
«Il Regolamento antimafia – proseguono le associazioni antiracket – è stato approvato dal Consiglio Comunale a seguito di una lunga corsa a tappe piena di battute d’arresto, che non ha però fatto perdere di vista il traguardo finale. La città di Messina si dota così di uno strumento avanzato di lotta alla mafia che è tutto da scoprire e difendere. Siamo grati a tutti coloro che si sono impegnati in questa battaglia civile che ha visto un confronto costruttivo ed esemplare tra le forze sociali e le istituzioni».
«Ci rammaricano un po’ i tempi di approvazione – affermano – luci e ombre che in ogni processo partecipativo sembrano ripetersi. Da cittadini impegnati nell’antimafia sociale siamo comunque contenti perché l’approvazione del testo non solo stabilisce misure importanti ma predispone la Città, pur ancora permeata da una presenza mafiosa ramificata, a poter ambire a migliorarsi, a riscattarsi, a ridisegnare i contorni di una comunità più giusta e solidale»
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