Messina è una città di mare, da sempre naturalmente predisposta al turismo e alle attività marittime, ma purtroppo, negli ultimi anni, poco valorizzata. A porre l’accento su queste problematiche è Maria Flavia Timbro, che si sofferma sui vari aspetti da migliorare dell’area portuale della città dello Stretto.
Autonomia Autorità Portuale
«Si parla sempre delle possibilità di sviluppo di questa città – scrive Timbro – per questo non può che considerarsi dirimente perseguire l’obiettivo dell’autonomia di una Autorità dello Stretto.
Sarà compito di tutte le istituzioni locali interessate, portare avanti questa battaglia, diversamente da quanto ha fatto e fa ancora la classe politica messinese a livello regionale e nazionale.
Al punto in cui siamo, Messina ha bisogno di rilanciare il grande sogno della centralità mediterranea dello Stretto, immaginando un grande progetto capace di attrarre investimenti significativi, oltre che l’interesse del grande turismo nazionale e internazionale».
Futuro delle zone portuali
«Programmare e pianificare il futuro della zona falcata – spiega la rappresentante di centrodestra – dell’area della cittadella fieristica, dell’ex gasometro, dell’area attualmente occupata dai traghetti privati e del litorale fino a Villa Sabin, deve rappresentare uno dei punti fondamentali del programma del centrosinistra per il futuro della città. Per far ciò è necessaria una sinergia tra Comune e Autorità Portuale».
Piano regolatore porto e questione Tremestieri
«È inspiegabile, ma soprattutto inaccettabile – afferma Timbro – il muro di silenzio sulla mancata approvazione del piano regolatore del porto: a distanza di circa quindici anni questa vicenda deve arrivare ad una conclusione definitiva.
Sarebbe anche interessante, in merito al completamento degli approdi a Tremestieri, che l’Amministrazione uscente rendesse noti i motivi per i quali, nonostante la stipula del contratto, i lavori non siano ancora di fatto iniziati.
Un’ultima precisazione va fatta in relazione alla proposta di trasferimento del traghettamento privato dentro il porto di Messina. Tale proposta rivela un approccio parziale ai problemi e appare, peraltro, intempestiva rispetto alle opere già realizzate e a quelle in corso di realizzazione».
Cittadella fieristica
«L’Autorità Portuale sta già realizzando alcuni investimenti per ristrutturare alcuni padiglioni della cittadella fieristica, nonché la ricostruzione del teatro, è necessario che tali interventi subiscano un’accelerazione. Il grande progetto da definire deve prevedere la fruizione dell’area da parte della cittadinanza e dei turisti, spazi commerciali, spazi dedicati alla ristorazione e al tempo libero, spazi per l’intrattenimento.
Solo questo può determinare occasioni per investimenti privati e lavoro per i giovani, ridando ossigeno all’economia in una città che ne ha grande bisogno, attirando l’interesse di capitali nazionali ed internazionali, ed è del tutto marginale dividersi sul dare una concessione unica o piuttosto tante piccole concessioni. Quello che conta è che si agisca con l’obiettivo di rendere Messina una città nella quale il mare torni ad essere protagonista, una città in cui credere».
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