A Messina oggi è stato il giorno della marcia della dignità contro i tagli del Governo nazionale alle ex province. Un corteo guidato dal sindaco della Città Metropolitana, Cateno De Luca, partito da Piazza Duomo e giunto fino in Prefettura. A manifestare al suo fianco 73 rappresentanti dei comuni peloritani (di cui 53 sindaci), i sindacati CISL e CSA FIADEL, rappresentati del liceo Seguenza ed esponenti politici come Nino Germanà.
L’obiettivo della marcia della dignità di Messina era duplice: da un lato manifestare in difesa dei Comuni e del territorio, dall’altro far consegnare a Cateno De Luca la fascia di sindaco metropolitano. E così è stato. Una volta giunti davanti al Palazzo del Governo, De Luca e i 73 rappresentanti dei comuni peloritani sono stati ricevuti dal viceprefetto Carmelo Musolino. A lui De Luca ha consegnato la fascia blu e si è autosospeso dalle sue funzioni. «Non serve più! – ha esclamato il sindaco – ma sono stato coerente con il popolo, il territorio e nei confronti dell’Istituzione che non è un’entità astratta. Nel momento in cui non si può rappresentarla, continuare a ricoprire quel ruolo significa tradire la propria funzione». Quella di oggi, però, non sarà l’unica protesta contro il Governo di Roma. «Non è finita qui – continua Cateno De Luca – andremo avanti con altre manifestazioni ancora più forti, fino a quando non sarà risolto il problema».
Un problema che in città ha già portato De Luca nel mese di gennaio a chiudere i cancelli di Palazzo dei Leoni, dichiarando il fallimento dell’ex Provincia di Messina e mandando in ferie forzate i dipendenti. Scelta ritirata soltanto dopo l’incontro con il Sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, che aveva promesso soluzioni definitive al problema. Soluzioni che, secondo Cateno De Luca non sono mai arrivate. «Non voglio più credere agli annunci fatti a febbraio per bocca del Governo – conclude De Luca. Solo di fronte ad atti concreti sarò disposto a rivedere la mia posizione e mettere tutte le mie energie al servizio dell’Ente e della Comunità. Chiedo al Presidente Musumeci di sospendere le procedure di elezione dei consigli metropolitani già fissate per il 30 giugno in quanto non serve piangere il morto, ovvero le ex Province». Ma a Messina, proprio per indire le elezioni del Consiglio Metropolitano è arrivato il commissario ad acta Giuseppe Petralia, insediato ieri con poteri del sindaco Metropolitano.
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La faccia del Prefetto dice tutto…