I Consiglieri Provinciali Roberto Cerreti (Mli) e Giuseppe Lombardo (Sicilia Vera) chiedono, con un missiva, agli organi competenti (Ministero dell’Interno, Servizio Ispettivo dell’Assessorato Regionale alle Autonomie Locali e Corte dei Conti) di attuare un intervento ispettivo esterno alla Provincia per fare luce su una gestione amministrativa che definiscono poco trasparente. «Quello che sta emergendo in questi giorni — scrivono i due consiglieri —, sul mantenimento o meno del Patto di stabilità di Palazzo dei Leoni, conferma ancora una volta, la responsabilità dei dirigenti su mancate entrate per l’Ente di svariati milioni di euro». Cerreti e Lombardo fanno riferimento alla vicenda delle mancate riscossioni dei passi carrabili abusivi «censiti — dicono —, ma mai iscritti a ruolo con un danno per la Provincia di circa 5 milioni di euro, che è stata denunciata con la chiusura del bilancio 2011. Adesso per la chiusura del bilancio 2012, per cercare di rispettare i parametri del Patto di stabilità, sta venendo fuori, che la Provincia avrebbe dovuto riscuotere, dal 2008 ad oggi, somme dagli Ato rifiuti che hanno applicato la Tia, cifre che si aggirano fra i cinque e i dieci milioni di euro, che non basterebbero in ogni caso a salvaguardare il mantenimento del Patto di stabilità, che al 3 dicembre era fuori di circa 19 milioni di euro». Cerreti e Lombardo lamentano il modo in cui i consiglieri hanno esercitato le proprie funzioni «non mettendoci — evidenziano — nelle condizioni di avere accesso agli atti, non rispondendo alle interrogazioni in Consiglio e non partecipando alle commissioni consiliari». Questo atteggiamento — chiariscono i consiglieri di Mli e Sicilia Vera — ha provocato un ingente danno erariale e messo in discussione la tanto proclamata trasparenza dell’attività amministrativa. «Abbiamo chiesto, ripetutamente, al Consiglio provinciale — concludono Cerreti e Lombardo —, per tramite della conferenza dei capigruppo, di avviare una verifica consiliare sull’operato dei dirigenti che non applicano le buone norme della trasparenza amministrativa». La richiesta segue — scrivono — «la mancata istituzione di una commissione di indagine per verificare la corrispondenza dei lavori eseguiti con il piano strade e i relativi progetti, annunciata e mai attuata. Dopo la dichiarazioni, da parte del Presidente Ricevuto, sulla verifica delle responsabilità sulla mancata pubblicazione di centinaia di determine con impegni di spese per svariati milioni di euro, per i quali andavano presi i relativi provvedimenti, ad oggi non risulta che sia stato fatto nulla. La misura è colma».
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