L’esponente di M.l.i., Roberto Cerreti, scrive una lunga lettera indirizzata a i big del centrosinistra: Rosario Crocetta (Il Megafono), Francantonio Genovese (Pd), Giampiero D’Alia (Udc) e Massimo Fundarò (Sel). Nella missiva Cerreti si firma come “un rappresentante del popolo” e scrive: «Il dato nazionale è tratto ed al di là di ogni riesamina o valutazione pubblica trionfalistica o meno, la verità è che nel territorio della provincia di Messina il 49,2% della popolazione decide di astenersi dal voto o di dare il proprio sostegno al cosiddetto “movimento della protesta” che fa capo a Beppe grillo. Penso si tratti di una grande reazione civile contro il sistema dei partiti convenzionali, che non sono riusciti a salvaguardare gli interessi dei cittadini e a consentire un ricambio generazionale nella loro classe dirigente». Di fronte a questo risultato Cerreti chiede che non vengano disperse le forze e le esperienze del mondo moderato e del centrosinistra, lanciando loro un appello per le prossime amministrative: proporre al territorio un progetto politico concreto e realizzabile, che passi da momenti di partecipazione popolare e condivisione politica. «Per queste motivazioni — prosegue la missiva di Cerreti —, ritengo importante l’opportunità offerta dal Partito Democratico di svolgere delle Primarie per individuare la candidatura a sindaco di Messina, fermo restando la necessità di sdoganare tale iniziativa elettorale anche per l’individuazione della più alta carica della Presidenza della Provincia Regionale, proponendo però la partecipazione all’intera area moderata e del centrosinistra messinese, così da evitare che per le due importanti Istituzioni ci siano prassi e metodologie di scelta differenti o impopolari». La proposta segue l’analisi del dato nazionale sulla percentuale di elettori che si sono recati alle urne: i cittadini — sottolinea Cerreti — s«ono disinteressati a votare liste bloccate e nominativi scelti all’interno delle segreterie o dei salotti bene del messinese, di contro alla grande volontà espressa dal “Partito del Popolo” di partecipare da subito ed attivamente non solo all’individuazione delle due figure apicali di Comune e Provincia attraverso anche le “Primarie d’area”, ma anche nella composizione delle squadre di sostegno alle candidature, che questa volta non potranno e non dovranno mettere in secondo piano qualità morali ed intellettuali». «La mia — conclude l’esponente di M.l.i. — non è una fuga in avanti, ma più semplicemente il gesto di un giovane politico che crede profondamente nel più alto e nobile insegnamento dei nostri padri costituenti, che avevano individuato nella partitocrazia lo strumento efficace per una partecipazione popolare attiva alla vita istituzionale del paese, e che oggi, soprattutto nel territorio messinese, merita un’adeguata trasformazione anche nella propria classe dirigente al passo coi tempi, che consenta nell’immaginario collettivo di trasformare il pensiero demonizzante della politica e dei politici, in ritrovato spirito partecipativo».
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