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Le proposte di rinnovamento dei promotori di “Un mare di idee per il Pd”

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pd logoIl documento di sintesi sottoscritto venerdì scorso,  al Lido Lucky Beach, nel corso della manifestazione “Un Mare di Idee per il Pd”, al fine di “ricostruite” il partito democratico che è uscito “tumefatto” dalle recenti elezioni, è stato consegnato al Commissario provinciale del Pd messinese, Peppino Lupo.

I partecipanti all’iniziativa — Alessandro Russo, Francesco Quero, Giacomo D’Arrigo, Filippo Cangemi, Piero David, Giuppi Siracusano, Simone Di Cesare, Nicola Alpino, Emanuele Giglia, Francesco Barone, Domenico Siracusano, Giuseppe Grioli, Maria Flavia Timbro, Francesco Timbro, Santi Interdonato, Armando Hyerace — chiedono interventi urgenti «per gestire — spiega Alessandro Russo — la difficile transizione del Partito prima del Congresso e a seguito della delicatissima “questione morale” che lo ha investito».

«La recente sconfitta elettorale alle amministrative di Messina e la gestione molto accentrata e poco trasparente del Partito Democratico di Messina negli ultimi anni — si legge nella nota — impongono una seria analisi delle ragioni della sconfitta elettorale e  un ripensamento complessivo della struttura e della classe dirigente del Pd messinese. Le ragioni di questo fallimento — scrivono i firmatari del documento — risiedono principalmente nella percezione che l’elettorato ha avuto del candidato della coalizione di centrosinistra come espressione di una nomenclatura, non molto differente da quella che aveva governato negli ultimi quindici anni la città di Messina».

È questo il momento — ritengono i promotori dell’iniziativa — di avviare un dibattito di critica e di analisi prima del congresso che si terrà in autunno.  «Occorre essere chiari — evidenziano — e non celare verità scomode, ripartendo dall’azzeramento di quanto si è assistito fino ad oggi. Il percorso di ricostruzione sarà lungo e difficile, ma non potrà in alcun modo prevedere l’impiego di vecchie pratiche, di vecchi metodi e di vecchie condotte arroganti nei confronti della pluralità di idee e di opinioni che vivono dentro il Pd».

Per ristabilire credibilità e per costruire un partito realmente democratico, gli obiettivi da raggiungere sono i seguenti: Gestione commissariale esterna del Partito guidata dal commissario Peppino Lupo, affiancato da uno staff di reggenza assolutamente terzo, il quale dovrà assicurare trasparenza nelle scelte e nei criteri di scelta, nei metodi operativi e gestionali della fase di transizione.

Trasparenza nel tesseramento: dovrà essere la gestione commissariale a far partire il tesseramento. «In tal senso — scrivono i firmatari —, va eseguita una moratoria sulle tessere già emesse negli anni passati e, seppure questo comporti maggiori difficoltà organizzative, un contestuale azzeramento di quelle emesse. Il congresso deve svolgersi con un tesseramento che riparta dal momento in cui si avvia la nuova campagna. Ipotesi di “taciti rinnovi” o di “rinnovi automatici” delle tessere già in circolazione sono assolutamente da scartare».

La sede del partito dovrà essere un luogo neutro al di fuori delle segreterie dei deputati. Si tratterebbe di individuare una sede ufficiale «che rassicuri sulla sua apertura a tutti e sulla sua neutralità rispetto agli eletti, anche importanti». I partecipanti all’iniziativa chiedono che vengano contattati i soggetti interessati per la possibilità della libera fruizione della ex sede della Federazione dei Ds, in Via Castellammare.

Altro obiettivo importante è quello della trasparenza dei bilanci. «Il Partito Democratico di Messina — sottolineano — non ha mai presentato bilanci. Riteniamo questo un fatto assai grave. La trasparenza sul contributo pubblico percepito e sulle risorse provenienti dal tesseramento, le modalità di spesa di dette risorse, le finalità perseguite: su tutto questo non solo va fatta chiarezza per ciò che è avvenuto nel passato (con ben quattro anni di bilancio mai presentato), ma per il futuro deve essere assicurata la più completa ed accessibile disponibilità dei dati e trasparenza delle modalità di spesa. Le spese vanno giustificate e decise collegialmente e controllabili sempre da tutte le componenti e tutte le sensibilità del Partito. E vanno affidate alla cura di un Comitato di Tesoreria neutro e distante tra le parti».

Si considera poi, in quest’ottica, anche la razionalizzazione del numero dei circoli: «Lo Statuto del Partito prevede che i circoli abbiano una sede fisica, riconoscibile, all’interno della quale si svolga attività di partito. A Messina esiste una lunga sequela di circoli senza sede fisica; un numero spropositato, non veritiero rispetto alla attività svolta sul territorio; occorre ristabilire con certezza la consistenza di questi circoli, la loro esistenza effettiva, il tipo di attività svolte. E, a seguito di questo esame, ricondurre il numero dei circoli a soli quelli effettivi, esistenti davvero, aventi una sede fisica e riconoscibile».

«Ci impegniamo a ricostruire questo Partito — concludono —, mettendo a disposizione le nostre competenze, la nostra storia politica e la nostra esperienza di militanti impegnati sul campo da diversi anni; superando le resistenze che derivano dall’aver militato in correnti ed aree differenti, perché crediamo che questo Partito debba ripartire dalle nuove leve, dai giovani dirigenti che lo hanno animato e che sono stati spesso mortificati o lasciati da parte, ma che tanto hanno dato e continuano a dare, non ricambiati, al PD; ed infine dai tanti iscritti e dai tanti militanti che con onestà e in silenzio negli anni hanno tenuto alte le insegne del Partito, non ricambiati. Dobbiamo praticare un rinnovamento generazionale che sia contenutistico, metodologico e di merito nei confronti del nostro territorio. Il merito, la scelta sulla base della storia e dell’impegno, il dibattito aperto e chiaro, l’apertura coraggiosa ai cittadini e agli iscritti, la trasparenza, il coinvolgimento della base, della parte più fresca ed impegnata di questo Partito, nei percorsi decisionali: sono questi gli obiettivi che devono essere perseguiti incessantemente. Ed è per questi che intendiamo impegnarci  a partire dalla manifestazione di venerdì 19 luglio».

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