I cantieri di risanamento urbano degli ambiti “A” e “B” della città (Annunziata, Matteotti e Giostra) sono sotto i riflettori del Consiglio della V Circoscrizione, fermi da mesi nonostante non manchino le risorse, aperti solo sulla carta ma non operativi. I Consiglieri hanno temuto in passato e temono ancora che, a pochi mesi dalla scadenza del mandato amministrativo, le opere iniziate vengano lasciate incompiute. La cosa ancora più grave — evidenziano dalla V Circoscrizione — è che: «Non si tratta di opere da progettare o da finanziare, poiché per entrambi gli ambiti interessati i finanziamenti ci sono, e sono gli ultimi stanziati dalla Regione Siciliana per il risanamento di Messina, esistono progetti e in alcuni casi sono stati addirittura aperti i cantieri: queste circostanze aggiungono assurdità alla vicenda, che dipende in tutto dalla ormai consolidata insipienza da parte degli organi preposti alla realizzazione delle opere e al controllo dell’avanzamento». Visti i presupposti e le condizioni favorevoli si potrebbe procedere velocemente — dicono — a risolvere lo sbaraccamento del rione Matteotti e ultimare lo sbaraccamento di Giostra, liberando spazi per la riqualificazione urbana e realizzando il progetto del “Parco Magnolia” previsto da tempo. Senza chiarezza da parte degli organi di competenza, però, — evidenziano dalla Circoscrizione — si corre il rischio di vedere sfumare anche la possibilità di consegnare alloggi decorosi a decine di famiglie legittime assegnatarie. Ma fino a questo momento nessun esponente della politica — dichiarano — è intervenuto in merito. Il Consiglio circoscrizionale si domanda il perché di tale silenzio e chiede al Prefetto, Stefano Trotta, di intervenire convocando, in tempi brevi, un Tavolo Tecnico, per aprire un dialogo con l’Iacp e i competenti responsabili del Comune di Messina. La priorità sarebbe quella di stabilire un piano di impiego delle risorse ancora disponibili e una tempistica di azione alle operazioni del risanamento cittadino nei rioni di Giostra e Annunziata. E concludono: «Che non si perda quest’ultima occasione di riavviare i cantieri: il Prefetto agisca con forza e intervenga nella ormai infinita vicenda del risanamento urbano».
(53)