Eletti per tutelare gli interessi e le aspirazioni dei messinesi e iniziare un cammino di rinascita della Città, una volta “impareggiabile” , questi “delegati” dei cittadini hanno tradito il mandato loro conferito e le condizioni in cui versa la città ne sono la prova più lampante.
Sono riusciti a privarci di strade, a fare chiudere ospedali, smembrare la Camera di Commercio, far trasferire la banca d’italia, declassare l’Autorità Portuale, trascurare il turismo e le opere pubbliche, privarci dell’acqua potabile, senza parlare non dei tanti negozi e attività commerciali che chiudono, ma di quelli che neanche aprono.
Riescono cinicamente a decidere di aumentare le tasse comunali a fronte dell’impossibilità delle famiglie di affrontare il quotidiano.
Sindaco e Giunta comunale – che insieme ai Consiglieri avrebbero dovuto creare le possibilità della rinascita civile, economica e sociale di questa città – sono diventati corpi estranei, vivono la farsa di mozioni di censura annunciate e mai portate a termine, la commedia delle alleanze a giorni alterni.
“L’Altra Messina” dice e scende convintamente in piazza perché chiede lavoro ed opportunità economiche per far ripartire la produzione ed i consumi, chiede di avviare un percorso virtuoso per servizi efficienti che non lascino l’immondizia aumentare, la raccolta disattesa e le discariche, malauguratamente costruite nell’immediata vicinanza del centro cittadino, incapaci di riciclare i rifiuti urbani che altrove sono diventati fonte di reddito e di economia.
Basta a questa Messina ed ai Messinesi del “lo sapevamo” e “lo avevamo detto”: ‘Sì’ ad una Messina diversa, migliore, attenta e solidale; ‘Sì’ ai messinesi che non si nascondono e si fanno carico delle loro esigenze e di quelle dei loro figli; ‘Sì’ ad un’altra Messina”.